Nautica, tiene la cantieristica nel 2020. Covid ha azzerato il charter -82%     

Il 2020 si è chiuso in pareggio per la cantieristica nautica, che ha recuperato dopo il lockdown, mentre è andata peggio per la parte dei servizi più legata al turismo: charter, porti, agenzie nautiche e broker. Per l’anno nautico in corso, che si chiuderà a settembre, le previsioni però sono positive: due aziende su tre dell’industria nautica indicano una crescita e solo il 7% una possibile contrazione. È il risultato in sintesi dell’indagine condotta fra gli associati dall’ufficio studi di Confindustria Nautica e presentata in occasione dell’assemblea generale annuale. Il 44% delle imprese della cantieristica nautica intervistate sul trend del fatturato 2020 indica una crescita e il 41% una contrazione. Per accessori e motori la riduzione è analoga mentre il 35% indica stabilità.
“L’industria nautica potrebbe pertanto chiudere il 2020 con una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente”, riassume Stefano Pagani, responsabile dell’Ufficio studi. Più pesante la situazione per il turismo nautico che sconta gli effetti della pandemia sugli spostamenti internazionali. Se per la portualità e i servizi circa il 57% del campione segnala una riduzione di fatturato, il dato sale all’82% per il charter nautico e per 2 imprese su 3 la contrazione è superiore al 20%.
Per il futuro però le previsioni sono più ottimistiche rispetto al consuntivo 2020 anche per il turismo nautico: 44% crescita e 50% stabilità per marina e servizi, 50% crescita e 26% stabilità per il charter. Nell’assemblea ‘Filiera nautica: l’unione, la forza’, il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi ha ripercorso i risultati più significativi dell’attività istituzionale, fra cui l’approvazione del correttivo al Codice della nautica, il provvedimento dell’agenzia delle entrate che ha consentito di salvare il leasing nautico e gli strumenti di supporto alle imprese nautiche di Ice Agenzia e Simest.

editore:

This website uses cookies.