È stata la Sardegna la prima regione in Italia a normare gli alberghi diffusi come nuova tipologia di ospitalità e oggi, a distanza di 18 anni da quei provvedimenti, vuole più che mai difenderla. “L’Albergo diffuso – ha spiegato Giancarlo Dall’Ara, presidente dell’Associazione nazionale Alberghi Diffusi che per primo ha messo a punto questo modello di offerta turistica nel corso di convegno nazionale a Cabras – è una forma di accoglienza originale e autentica, non una rete di case, ma un vero e proprio albergo orizzontale situato nei centri storici, a non più di 200 metri di distanza l’una dall’altra e dal corpo centrale dove è localizzata la location e dove si utilizzano edifici pre-esistenti e li si adatta ai comfort moderni. Oltre alla Sardegna in fatto di regolamentazione del settore hanno fatto bene anche Umbria, Emilia Romagna e Campania, meno bene Sicilia e Friuli”.
“Il primo passo è la creazione del catalogo realizzato dal PTO – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Francesco Morandi che ha coniato lo slogan ‘Persone oltre le case’ – la brochure che riunisce gli Alberghi Diffusi sardi è la base per costruire una rete e portare avanti politiche di valorizzazione a livello nazionale. Dalla Sardegna, che per prima ha definito e difeso il modello, nasce una proposta di rilancio e rafforzamento dell’Albergo Diffuso dove le parole chiave sono responsabilità e sostenibilità”.
Sono 120 gli alberghi diffusi in Italia, 14 si trovano in Sardegna. All’estero ci sono 3 alberghi diffusi e una decina di progetti. È dunque arrivato il momento non solo di far conoscere l’unico modello di ospitalità italiano ma anche di difenderlo dalle normative regionali sbagliate (come quella che confonde gli alberghi diffusi con reti di case “disperse” in comuni diversi). Secondo Morandi,è venuto il momento delle responsabilità, in primis delle Regioni, e anche del ministero per cogliere correttamente l’opportunità rappresentata dagli alberghi diffusi per promuovere i borghi e le aree interne del nostro paese.
“In Italia, dove c’è già offerta di cultura e ambiente – ha sottolineato Vincenzo Donato, capo Dipartimento delle Politiche di Coesione della presidenza del consiglio dei ministri – c’è bisogno di offrire un prodotto unico, le nostre tipicità. L’Albergo Diffuso è uno strumento che consente di mettere insieme le caratteristiche italiane di ospitalità e di conservazione degli elementi culturali e architettonici”.