Dubai/2 : Lo sceicco Maktoum ha progettato il futuro

Una lingua di deserto proiettata a diventare capitale mondiale

Senza enfasi alcuna, la città degli Emirati Arabi sarà la capitale mondiale del 2015. Così la vuole lo sceicco che la governa e così voleva che fosse Maktoum, il fratello dell’attuale regnante, morto l’anno scorso a 62 anni, il quale con grande lungimiranza, alcuni anni fa, comprese che bisognava trovare nell’economia e nel turismo le nuove risorse finanziarie che sarebbero venute a mancare con la fine dello sfruttamento dei pozzi petroliferi. Fine che è già dietro l’angolo: 2012-2015.
Maktoum divenne il Governatore di Dubai nel 1990, quando morì suo padre, Rashid che è considerato ormai il “padre” della moderna Dubai. Lo sceicco Maktoum, sia come vice presidente che come premier degli Emirati Arabi e allo stesso tempo come governatore di Dubai, ha dedicato la sua vita allo sviluppo di un Paese che fino ai primi anni Sessanta era solo una lingua di deserto abitata da pescatori. Da un po’ di anni, invece, grazie alle risorse finanziarie legate alla produzione di petrolio è stato possibile avviare un complessivo potenziamento delle infrastrutture e realizzare un sistema viario all’avanguardia. In centro città è vietato il transito ai camion pesanti fra le 6 del mattino e le 10 di sera. Dubai è già pronta a diventare meta di decine di milioni di turisti ogni anno e contemporaneamente crocevia dei grandi affari fra Oriente e Occidente. Anche con il grande porto, punto d’attracco per le grandi navi da crociera, è sede di stoccaggio e smistamento delle merci, anche su grandi barconi di legno vengono caricate assieme a masserizie di ogni genere che raggiungono o arrivano dai porti d’Oriente.

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