Lo spirito che ha animato la partecipazione di Assoviaggi Confesercenti alle trattative con Trenitalia per il rinnovo del contratto di biglietteria ferroviaria è stato quello di cercare di raggiungere due obiettivi: ottenere un giusto riconoscimento della qualità e professionalità degli agenti di viaggio nell’erogazione del servizio svolto e, contemporaneamente, dimostrare al settore dell’intermediazione che di fronte alle questioni importanti e prioritarie per la categoria le loro rappresentanze agiscono in modo coordinato ed unitario.
Per tutta la durata della trattativa – circa dieci mesi – mostrandoci compatti e determinati alle riunioni del tavolo tecnico con Trenitalia e dichiarando di non accettare ulteriori tagli all’attuale regime commissionale – già peraltro insufficiente a coprire i costi di gestione – abbiamo ottenuto un graduale e progressivo miglioramento della proposta commerciale passando da un 1% generalizzato ad una gradualità che va dal 2% sulla biglietteria cartacea di 2a classe fino al 5% sulla biglietteria ticketless di 1a classe per treni alta velocità o per prodotti notte. In media quindi un 3% che si confronta con un 5,4% medio attuale (-44%).
Nelle ultime 2 settimane, invece, l’atteggiamento assunto da una associazione di categoria ha fortemente compromesso l’esito della trattativa nel finale, accontentandosi, come contropartita, del superamento del divieto di poter richiedere ai clienti un compenso per l’emissione della biglietteria ferroviaria (fee di agenzia).
La nostra posizione è stata fin dall’inizio quella di evitare che la fee fosse merce di contrattazione per almeno due motivi: in primis, in quanto applicarla o meno rientra nelle scelte commerciali di ogni agente di viaggio – e non di Trenitalia – ma soprattutto perché vorrebbe dire danneggiare economicamente le agenzie nelle vicinanze delle biglietterie di stazione e scaricare ulteriori costi e disservizi sui consumatori.
Inoltre, è stata sacrificata sull’altare della fee anche la possibilità di avere gratis la prima postazione Sipax Plus, un piccolo ma concreto innegabile vantaggio immediato per la stragrande maggioranza delle 3.300 agenzie in concessione Trenitalia che hanno un’unica postazione.
Andando poi ad analizzare nello specifico la proposta di Trenitalia, si evidenzia che vengono premiate con una commissione più elevata i prodotti a più alta redditività per il vettore ed i più nuovi, e quindi incerti nella qualità e appetibilità commerciale, come l’alta velocità, che comunque coinvolgerà una parte ridotta del territorio nazionale. Quello che invece subirà un taglio sicuro ed immediato sarà il prodotto standard (biglietteria cartacea), che rappresenta attualmente la quasi totalità del venduto (oltre l’80%) e che lo sarà ancora per molti anni, vista anche l’applicabilità del ticketless solo ad alcuni treni.
Come se non bastasse, è stato presentato un nuovo piano per la determinazione fideiussoria con un aumento del 50% delle percentuali di copertura (dal minimo attuale del 4% al 6%, con un massimo che passa dall’8% al 10%) ed un eventuale abbattimento di tali percentuali in proporzione al venduto tramite un POS Trenitalia, il cui costo però in termini di linea dedicata e di transazioni, sarà a carico delle agenzie.
Anche un aspetto che sembra favorisca le ADV quale il pagamento con RID veloce a carico di Trenitalia , è risultato implicitamente un ritorno positivo in termini di rapidità di incassi per Trenitalia. A questo punto, se Trenitalia continuerà con questo arrogante atteggiamento monopolista, crediamo che molte agenzie, non trovando più remunerativo il servizio, preferiranno restituire la biglietteria ferroviaria causando inevitabilmente disagi diretti ai consumatori. Quindi, chi non usa internet o non ha carte elettroniche di pagamento, dovrà recarsi in stazione e, se ancora presente il servizio di biglietteria, potrebbe trovare sempre meno sportelli aperti e forse più file, oppure solo macchinette automatiche, sperando che siano completamente funzionanti e che prendano soldi contanti.
Pertanto, Assoviaggi Confesercenti declina ogni responsabilità delle agenzie di viaggio per i disservizi nei confronti dei viaggiatori ferroviari, dovuti al perdurante stato di agitazione, e prende le distanze dalle proposte fin qui ricevute da Trenitalia, respingendole categoricamente.
Informa, inoltre, che ricorrerà all’Antitrust per comportamento scorretto e abuso di posizione dominante e che porterà il prossimo contratto Trenitalia in tribunale qualora dovesse contenere clausole vessatorie come quelle presenti nel contratto attuale.