Sulla crisi del tour operator inglese Thomas Cook il governo ha deciso di aprire un tavolo di confronto con tutti i rappresentati del settore.
“Insieme – ha spiegato Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria al Mibact – abbiamo condiviso l’esigenza di capire prima di tutto i numeri e la portata delle ricadute negative di questa vicenda per il nostro Paese. Gli operatori stanno ultimando, in questi giorni, un monitoraggio di tutte le strutture e i lavoratori coinvolti, nella complessità di una vicenda che implica una diversificazione di casi a seconda anche delle varie nazionalità. Dagli operatori è emerso, fino ad ora,- una situazione di criticità limitata ad alcune zone d’Italia. L’incontro nella sede Enit è stato un primo passo operativo per assicurare alle aziende del settore che il Governo ha ben presente le difficoltà cui una crisi del genere espone. Utilizzeremo tutti gli strumenti necessari per garantire al comparto l’assistenza, all’interno delle norme comunitarie e dei margini di bilancio”.
“Le dimensioni di un operatore come Thomas Cook – si legge in una nota di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – sono tali da imporre di guardare a quanto accaduto in un’ottica di sistema. Il quadro non è ancora completo, ma certamente le conseguenze continueranno a farsi sentire nei prossimi mesi. Anche perché sono numerosi i marchi del gruppo che operano sul mercato italiano, Neckermann tra tutti,che stanno seguendo il destino della casa madre. L’incontro di oggi con la sottosegretario Bonaccorsi, ha segnato l’attenzione del Governo e aperto la strada alla valutazione di una serie di misure che potrebbero contenere quanto meno nell’immediato l’impatto sul settore alberghiero che, per alcune aziende ed alcuni territori, rischia di essere anche molto pesante”.
Secondo le stime di Assoturismo, sono migliaia le imprese del nostro Paese – della ricettività, della ristorazione e dei servizi di trasporto – che si trovano nella difficile situazione di dover recuperare i crediti vantati presso il gruppo inglese e mai incassati: cifre che a volte arrivano a decine di migliaia di euro per singola impresa, per un danno complessivo al sistema turistico italiano che potrebbe arrivare ai 300 milioni di euro.
“Ringraziamo il sottosegretario al turismo Bonaccorsi – ha sottolineato Corrado Luca Bianca, direttore Assoturismo Confesercenti – per l’approccio avuto con le associazioni del settore presenti. Come Assoturismo abbiamo fatto presente le innumerevoli segnalazioni e richieste di assistenza che abbiamo ricevuto dal territorio: le imprese colpite, nella ristorazione, nella ricettività e nei servizi sono oltre un migliaio in tutta Italia. Abbiamo richiesto un intervento immediato del governo, ma anche delle regioni, vista la territorialità del fenomeno; alcune regioni hanno avuto grandi ripercussioni – in Campania sono oltre 200 gli operatori colpiti – altre meno; abbiamo sottolineato l’esigenza di prevedere l’attivazione di ammortizzatori sociali per i dipendenti delle aziende coinvolte e crediti d’imposta per le aziende”.
Ma anche stavolta non è mancata la polemica. Le guide turistiche infatti non sono state convocate al tavolo dal sottosegretario Bonaccorsi: “Non siamo stati invitati – ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale guide turistiche Adina Persano – forse perché ci ritengono l’ultima ruota del carro. Invece si deve parlare anche di guide turistiche e dei risvolti, oseremmo dire, ‘drammatici’, per i professionisti che collaboravano con l’operatore fallito. Noi come Angt – ha aggiunto – stiamo raccogliendo dati per poter monitorare e capire il valore complessivo della perdita di introiti dovuti al mancato pagamento delle parcelle per servizi già effettuati, per quelli già prenotati e non effettuati e soprattutto per quelli automaticamente annullati per il fallimento della società”.