Conte: aiutare turismo o non si riprenderà. Nel Recovery 3,5 mld al settore

Tre miliardi e mezzo in più per “cultura e turismo”: è quanto mette in campo il Recovery Plan secondo quanto si legge nell’ultima bozza. Quasi 900 milioni vanno a finanziare la voce “grandi attrattori turistici”, vale a dire interventi per il restauro di strutture con grande valore storico-architettonico in 9 città: Venezia, Trieste, Torino, Milano, Genova, Firenze, Roma, Bari e Palermo. Qui c’è spazio ad esempio per il nuovo polo museale di arte contemporanea di Firenze o per lo sviluppo della Biennale di Venezia.
Trecento milioni serviranno invece per “attrarre produzioni cinematografiche” attraverso la costruzione di studi e investimenti in nuove tecnologie.
Altri 300 milioni vanno invece alla riqualificazione dei centri storici dei borghi, cento alla riqualificazione delle periferie e poi fondi anche per giardini storici, parchi, ferrovie storiche e cammini.
Venti milioni infine al “turismo delle radici” per creare una “piattaforma Musei Migrazioni entro giugno 2022 e individuare degli itinerari sempre del turismo delle radici entro dicembre 2023.

“Turismo, cultura, spettacolo, sono i settori più colpiti dalla crisi pandemica. Perciò abbiamo stanziato 11 mld, una sessantina di provvedimenti di Franceschini. Nel 2019 abbiamo avuto il doppio dei turisti del 2020. Il Covid è costato all’incirca 100 mld all’indotto: è un settore che se non viene aiutato adesso, non ce la farà a tornare come prima da solo”, ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di fine anno. “Cultura, cinema, spettacolo sono settori fortemente penalizzati. Dobbiamo intervenire ancora, continuare a seguire le misure per città d’arte, centri storici, lavorare perché questo settore possa riespandersi”.

editore:

This website uses cookies.