Le vacanze degli italiani soffrono per il maltempo, stagione salva grazie agli stranieri

Il maltempo cambia i programmi dei turisti italiani. Secondo l’indagine di Confturismo-Confcommercio realizzata insieme alle federazioni di categoria – Federalberghi, Faita (campeggi), Fipe (pubblici esercizi), Fto (tour operator) e Sib (stabilimenti balneari) – e con il contributo dell’Istituto Piepoli, circa 300 mila italiani hanno cancellato o spostato una vacanza tra maggio e luglio causa maltempo.

A fronte di previsioni iniziali positive che prospettavano incrementi di arrivi e spesa dei turisti sul territorio nazionale, l’estate 2018, fortemente penalizzata dal maltempo a giugno e per buona parte di luglio, registra per ora situazioni molto differenti da zona a zona e comunque non si attendono incrementi rispetto al 2017.

Per quanto riguarda i soli turisti esteri diretti in Italia, si nota una certa predilezione per il Sud e le isole. Se infatti in quest’area si registrava, nel corso del 2017, solo il 15% della spesa totale dei turisti stranieri in Italia, il dato di quest’anno balza al 21%. Ne fanno le spese principalmente il Nord-Ovest, che scende di 4 punti percentuali, e il Nord-Est che ne perde 3.

Si segnala inoltre il boom di passeggeri stranieri negli aeroporti: saranno oltre 38 milioni infatti i passeggeri internazionali che transiteranno nei nostri aeroporti, oltre 2 milioni in più dell’estate 2017 di cui la metà con destinazione Sud Italia.

Il budget medio degli italiani per la vacanza estiva sarà di 847 euro pro capite e il mese dove si spenderà di più è agosto con una spesa media pari a 910 euro. In generale, rispetto all’estate 2017 sono il 13% in più gli intervistati che dichiarano che spenderanno, per le loro vacanze, un importo maggiore di quello speso l’anno precedente.

16 miliardi è invece la spesa degli stranieri in Italia, ben 7 miliardi di euro superiore alla spesa degli italiani all’estero (9 mld). Un surplus che non si registra in nessun altro settore dell’economia italiana.

L’indagine rileva poi il nuovo panorama competitivo internazionale, soprattutto se si guarda al Mediterraneo. Le destinazioni della riva Sud – Marocco, Tunisia, Egitto e Turchia – dopo essere state sostanzialmente fuori gioco per oltre 3 anni, tornano particolarmente agguerrite e aumentano di quote considerevoli gli arrivi soprattutto da Francia e Germania, quest’ultima top client dell’offerta italiana con il 20% del totale della spesa turistica degli stranieri nel nostro paese. Anche la Croazia incrementa di oltre il 20% gli arrivi di tedeschi e austriaci, oltre che degli italiani, mentre il Portogallo, che sconta un problema di collegamenti aerei – soprattutto sulle Azzorre – dopo il crack delle compagnie aeree Monarch, Lauda Air e Air Berlin, rallenta la crescita.

Per quanto riguarda le sistemazioni scelte, alla fine di luglio negli hotel si registra un andamento di arrivi, presenze e spesa non uniforme, con risultati al di sotto delle aspettative, non di rado in calo rispetto al 2017. Saranno invece in crescita di circa il 2% gli arrivi nei campeggi e nei villaggi turistici per la stagione 2018. Si tratta di un risultato positivo che riporterà oltre la soglia dei 10 milioni il totale degli arrivi, soglia già superata nel 2015. Circa 10,3 milioni gli arrivi (nel 2017 erano stati 9,9 milioni) nei 2.650 campeggi e villaggi turistici italiani, per un totale di circa 69,7 milioni di presenze (68 milioni nel 2017).

Per quanto riguarda le prenotazioni degli italiani nelle agenzie di viaggi, la durata media del viaggio resta sostanzialmente invariata rispetto allo scorso anno ma la spesa media cresce su tutte le destinazioni e segmenti di vacanza. Ai primi posti ci sono Spagna, Italia e Grecia. Sensibile crescita anche per il Mar Rosso e l’Oceano indiano, Maldive in testa. Segnali positivi anche da Tunisia, Turchia, Tanzania e Caraibi. Le destinazioni top dell’Italia sono Sardegna, Sicilia e Puglia.

Infine cattive notizie dalla ristorazione. Il pessimismo è il sentimento prevalente tra le imprese intervistate da Fipe. Se per il mese di giugno i risultati sono più o meno in linea con quelli di un anno fa, è a luglio che la valutazione diventa fortemente negativa. Infatti il saldo tra chi ritiene che il mese sarà migliore dell’anno scorso e chi, al contrario, ritiene che sarà peggiore è pari a -37,5%. Se a consuntivo di stagione questo sentiment venisse confermato si potrà parlare di un -10% rispetto alla stagione 2017.

Infine, andamento negativo anche per le presenze in spiaggia nei primi due mesi estivi: si sono salvate solo poche località non colpite dal maltempo che ha caratterizzato, soprattutto, il mese di giugno.

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