Manifestazione spontanea sabato 3 gennaio all’aeroporto di Fiumicino da parte di un centinaio di dipendenti della Groundcare, una delle società di handling che nello scalo romano si occupava dei servizi di assistenza a terra, fallita nel maggio scorso e a regime di esercizio provvisorio. Al centro della protesta la preoccupazione per le sorti occupazionali di quasi 500 dei circa 900 lavoratori che nei giorni scorsi hanno ricevuto le lettere di licenziamento.
“Parte di noi, circa 400, sarà riassorbita da tre società: la Aviation Service, Aviapartner e Argol – spiegano i lavoratori che hanno inscenato un corteo pacifico davanti alle aerostazioni – altri 229 forse saranno richiamati a scaglioni nei prossimi mesi, sempre dalle stesse società, mentre in oltre 250 rischiano di perdere definitivamente il posto di lavoro”.
In tarda mattinata il corteo si è spostato anche all’interno dell’aerostazione, al Terminal 3, dove ha percorso lentamente l’intero hall partenze innalzando 2 lunghi striscioni di protesta. Nessun incidente, né ripercussioni sull’operatività dello scalo. Poi la protesta è ripresa all’esterno dello scalo.