Cgil: turismo soffre per stagionalità e nanismo

Lo studio del sindacato presentato in un convegno a Roma

Stagionalità, bassi salari, inefficienza, nanismo e indebitamento delle imprese: ecco perché il turismo italiano è malato secondo uno studio messo a punto dalla Filcams-Cgil (Federazione dei lavoratori commercio turismo e servizi) e presentato a Roma nel corso del convegno “La condizione lavorativa nel settore del turismo”. La stagionalità, osserva lo studio “non è un fenomeno presente nella stessa misura in tutte le regioni”: Lombardia, Piemonte, Lazio e Veneto infatti sono toccate da questo fenomeno solo marginalmente, anche grazie a una forte presenza di stranieri e al turismo d’affari. L’esiguità dei salari, rileva lo studio, è dovuta invece ad una serie di ragioni, tra cui la presenza di un ampio ventaglio di contratti atipici, la scarsa occupazione femminile e la mancata repressione del lavoro irregolare. Ma le imprese, spiega ancora la Filcams, mostrano anche grosse difficoltà a livello dimensionale, con un ‘nanismo’ diffuso e una difficoltà di crescita evidenziata anche dalle aziende più grandi, le quale scontano anche un forte grado di indebitamento, con un 62,6% di media, più alto del 17,4% rispetto alla quota nazionale”. In questo quadro, osserva lo studio, l’inefficienza delle imprese turistiche può essere risolta solo con una forte razionalizzazione del settore.
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