Confermato stop di 24 ore del trasporto aereo, disagi in vista per martedì 6 luglio

E’ confermato lo sciopero generale di tutto il personale del trasporto aereo che si fermerà per l’intera giornata di martedì 6 luglio con presidi all’aeroporto di Fiumicino (Terminal T3 partenze dalle 11), di Linate (piano arrivi zona parcheggio Ncc dalle 10) e nei principali scali del Paese. A proclamare la protesta unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo “a difesa dell’occupazione dei lavoratori di Alitalia e Air Italy, Blue Panorama, Air Dolomiti e Neos ma anche Norwegian e di Ernest in liquidazione e delle low cost EasyJet, Ryan Air/Malta Air, Wizz Air, Vueling e Volotea, di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro paese, come ad esempio Emirates, delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore”.

“Su Alitalia – proseguono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo – deve essere convocato al più presto un tavolo di confronto per discutere del nuovo piano, mantenendo gli attuali livelli occupazionali. Per Air Italy, dopo aver scongiurato i licenziamenti e aver prorogato la cassa integrazione fino a fine anno, serve ora lavorare in maniera serrata con Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Regioni Lombardia e Sardegna, azienda e liquidatori ad una soluzione industriale. Da scongiurare anche i licenziamenti in Norwegian e Ernest, due compagnie in liquidazione dove i lavoratori sono senza stipendio e ancora senza cassa integrazione. Da monitorare le situazioni delicate delle altre compagnie del nostro paese come Blue Panorama e Air Dolomiti, i cui lavoratori sono sotto regime di ammortizzatori sociali. In cassa in deroga anche i lavoratori di EasyJet. Più complessa la situazione sindacale con le altre low cost, le cui attività sono in ripresa ed in espansione nel nostro paese con la stagione estiva ma senza adottare relazioni sindacali costruttive”.

Per le compagnie aeree straniere – aggiungono i sindacati – “è emblematico il caso Emirates che da una parte ricorre agli ammortizzatori sociali ma dall’altra cede le attività cargo nel nostro paese con la nuova società che non intende applicare il contratto nazionale di settore, contribuendo a favorire il dumping sociale e salariale nel settore. In grave crisi anche le società di gestioni aeroportuali, dei servizi handling aeroportuale e catering alle compagnie, a causa del calo delle attività per la crisi delle compagnie a partire da Alitalia. I lavoratori di queste attività in cassa integrazione ricevono pagamenti ridotti e in ritardo. A tutti questi lavoratori si aggiungono moltissimi stagionali e precari a cui non sono stati rinnovati i contratti”.

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