I sindacati di Ita Airways e Lufthansa premono per la fusione delle due compagnie. “Chiediamo alla Commissione europea di approvare e sostenere l’operazione in modo tempestivo, al fine di mantenere il primato europeo sulle infrastrutture critiche del trasporto aereo”, scrivono Filt Cgil, Uiltrasporti, Anpac, Vereinigung cockpit, Aeropers, Aca, Vida, Verdi e Ufo in un documento comune in italiano, in tedesco e anche in inglese. Un forte impegno per la crescita di Ita e per la partnership industriale con Lufthansa “garantisce un futuro solido per i lavoratori e un’operatività sostenibile per un’infrastruttura fondamentale per l’Italia”, sostengono i sindacati che si impegnano a continuare a lavorare insieme per “un’Ita forte, un Gruppo Lufthansa forte e un sistema aeronautico europeo forte”.
Fit-Cisl e Ugl Trasporto Aereo, invece, si smarcano e dicono no a cambiali in bianco su Ita e Lufthansa, esprimendo riserve sulle “irrisolte questioni occupazionali, di flotta e missione della ex compagnia di bandiera”.
Il mese scorso si erano espresse a favore della fusione le associazioni datoriali, con la posizione comune dei presidenti di Confindustria Carlo Bonomi e di quello di Bdi, il suo omologo tedesco, Siegfried Russwurm.
A Bruxelles intanto proseguono i contatti preliminari tra la commissione e le compagnie, che servono a mettere a punto i dettagli della fusione, prima che venga presentata ufficialmente la notifica dell’operazione. Le due società sono state chiamate a rispondere a una moltitudine di domande, dagli slot alle rotte allo staff ai prezzi dei biglietti. E l’obiettivo di chiudere entro la fine dell’anno, indicato più volte anche dal governo italiano, sembra essere sfumato.
Nella nota sui conti del terzo trimestre, Lufhtansa ha indicato di star cercando di ottenere l’approvazione della Commissione Europea per l’acquisizione concordata di una quota del 41% di Ita Airways per l’inizio del 2024. Il contratto con il Tesoro prevede che la compagnia di Colonia paghi 325 milioni di euro e indica alcuni archi temporali ma “siamo ancora entr o i termini previsti”, ha garantito l’amministratore delegato Carsten Spohr all’inizio del mese.