Niente scioperi a Pasqua in musei e luoghi della cultura italiani. I turisti possono stare tranquilli. Arriva infatti il primo test per le nuove regole che estendono l’etichetta di servizi pubblici essenziali anche a gallerie, pinacoteche, siti d’interesse archeologico e altri luoghi espositivi. In generale, nei periodi ordinari, il 50% degli spazi dovrà restare aperto e soprattutto non potrà essere assicurato l’accesso alle sale più importanti. A stabilirlo è l’intesa firmata tra sindacati e Aran a fine febbraio e entrata in vigore la settimana scorsa. Un accordo che discende dal decreto del settembre scorso, varato dopo le polemiche innescate per la chiusura del Colosseo e che per ora vale solo per le strutture statali. E’ invece ancora in corso la trattativa per edifici e siti che dipendono dagli enti locali.
I paletti previsti dall’accordo in caso di sciopero sono: il divieto di stop “nel mese di agosto, nei giorni dal 23 dicembre al 3 gennaio e nei giorni dal giovedì antecedente la Pasqua al martedì successivo”; “l’apertura di almeno il 50% degli spazi ordinariamente aperti al pubblico, comprensivi degli elementi più caratterizzanti”, in alternativa, se per esempio c’è solo una sala, “saranno individuate fasce orarie di garanzia corrispondenti al 50% del normale orario di apertura al pubblico”.
Soddisfatti i sindacati secondo cui si tratta di “un accordo che tutela i lavoratori, riconoscendo loro il diritto di sciopero e che allo stesso tempo garantisce ai cittadini la possibilità di poter usufruire del patrimonio culturale”.