Il Presidente del sindacato italiano balneari aderente alla Confcommercio, Riccardo Borgo ha affermato che "il Governo non ha ritenuto di inserire nella Finanziaria 2008 alcun chiarimento sulla determinazione dei canoni demaniali per i beni pertinenziali delle imprese turistico-balneari e ricettive. Ancora una volta non si è voluto capire che oltre un migliaio di imprese – continua Borgo – non sono solo stabilimenti balneari ma anche alberghi, bar, ristoranti e discoteche, che operano sul demanio, rischiano davvero di chiudere i battenti. La conferma di vedersi richiedere canoni aumentati anche del 1.200%, oltre che a provocare inevitabili ricorsi al Tar, sta facendo montare sempre più rabbia e paura in coloro che vedono messo in pericolo il proprio lavoro e quello dei loro dipendenti". Il Sib annuncia che nei prossimi giorni individuerà le iniziative che dovranno essere assunte con un unico obiettivo: per il necessario aumento dei canoni demaniali occorre individuare un metodo che, nel garantire il giusto gettito alla Stato, non veda nessuna impresa soccombere ed uscire dal sistema.