Alitalia, accordo raggiunto nella notte

Oltre 3.000 lavoratori in cassa integrazione per due anni

L’accordo sugli ammortizzatori per oltre 3.000 lavoratori, che chiude la vertenza Alitalia, è stato raggiunto nella notte a Palazzo Chigi dopo una maratona no-stop. “Disco verde” da parte delle organizzazioni sindacali al documento del Governo, ma non firma il Sult secondo cui “non ci sono garanzie sull’unità dell’azienda”. A sbloccare il confronto è stato il superamento di una norma, presentata dal primo piano avanzato dal Governo sugli ammortizzatori che era stata respinta dai sindacati, in quanto non permetteva “l’accompagnamento” di circa mille lavoratori, considerati “esuberi strutturali” alla pensione. Ora, nella versione del documento finale, è stato superato l’automatismo fra il termine della cassa integrazione guadagni e la mobilità per la quale il primo testo prevedeva 2 anni. L’accordo prevede, secondo fonti sindacali, due anni di mobilità per 3.390 lavoratori, di cui per 901 lavoratori entro gennaio 2005 e 1.780 entro luglio, cui se ne aggiungerebbero altri 709 entro gennaio 2006. La CIG straordinaria è inoltre prevista, a zero ore, per un massimo di 3.679 dipendenti, pari alla richiesta degli esuberi individuati dalla compagnia di bandiera.
Inoltre è previsto un “fondo volo” che affronterebbe le questioni del personale navigante, oltre che i programmi di formazione del personale Alitalia. Al Fondo rotativo previsto dall’intesa concorreranno tutte le aziende del settore aereo: compagnia aerea, Enav, gestori aeroportuali. Inoltre la compagnia di bandiera partecipera per lo 0,50 ed i lavorati per il 2,25. Nel corso della giornata di oggi, probabilmente nel pomeriggio, sarà convocato il Cda di Alitalia per l’approvazione della semestrale e per il via libero al prestito-ponte di 400 milioni di euro.

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