Alitalia, il Tesoro scenderà sotto il 50% entro ottobre

Nel testo del Dpcm le modalità per giungere alla privatizzazione

Si avvicina il momento della privatizzazione per Alitalia e la compagnia di bandiera potrà anche puntare ad ulteriori alleanze con vettori europei per raggiungerla. Il Tesoro cedera’ la maggioranza di Alitalia al massimo entro ottobre e, per farlo, potra’ anche puntare alla ”realizzazione di alleanze che possano tra l’altro prevedere la concentrazione tra Alitalia e altri primari vettori europei”, come si legge nel testo del Dpcm per la privatizzazione della compagnia aerea italiana, approvato dall’ultimo consiglio dei ministri. Il provvedimento decreta ”l’alienazione” della partecipazione detenuta dal Tesoro ”fermo restando che, almeno in una prima fase, la partecipazione del Ministero dell’Economia non potra’ risultare inferiore al 30%”, come stabilito da un accordo firmato con i sindacati. La cessione, prosegue l’unico articolo del provvedimento, potra’ anche ”includere la cessione diretta o indiretta delle
obbligazioni convertibili detenute” (circa 1,2 miliardi che, sommate ai 2,4 miliardi di ordinarie detenute, potrebbe portare fino a 3,6 miliardi di azioni in mano pubblica, facendo salire oltre il 62,3% la quota del Tesoro) e potra’ essere effettuata, ”anche in piu’ fasi, mediante ricorso singolo o congiunto ad
offerta pubblica di vendita, trattativa diretta, adesione ad offerte pubbliche di acquisto o scambi, operazioni di scambio di titoli, ovvero cessione di diritti di opzione”. Nel documento, tuttavia, si sottolinea pure che, ”anche in considerazione dell’attuale situazione di mercato, di posizionamento strategico di Alitalia e del quadro del processo di consolidamento del trasporto aereo in atto nell’Ue” si ritiene opportuno ”consentire e agevolare ove necessario, la realizzazione di alleanze che possano tra l’altro prevedere la
concentrazione fra Alitalia e altri primari vettori europei”. A tal fine il provvedimento ricorda anche che gia’ nella preliminare approvazione da la parte del Consiglio dei ministri dell’11 novembre scorso e’ stato stabilito di inserire nello Statuto della compagnia una clausola che attribuisca poteri speciali al Tesoro, come previsto dalla legge sulle privatizzazioni, e cio’ ”a condizione che analoghe forme di tutela dell’interesse pubblico vengano assunte dagli altri stati europei interessati dalla richiamata operazione di integrazione”. Il Dpcm ricorda infine che la cessione della maggioranza da
parte del Tesoro dovra’ avvenire al massimo entro ottobre, considerato che l’autorizzazione della Commissione europea al rilascio di garanzie da parte dello Stato italiano per l’ottenimento del prestito ponte da 400 milioni di euro e’ stata data a condizione di far scendere la partecipazione dello Stato ”ad una quota di minoranza entro un arco temporale massimo di dodici mesi dalla concessione della garanzia”. E, quindi, ad inizio ottobre se si considera la data (8 ottobre), in cui e’ stato firmato il decreto di concessione della garanzia sul cosiddetto ‘prestito-ponte’ emanato dal ministero dell’Economia,
ai sensi di quanto previsto dal decreto legge del 24 giugno 2004, convertito in legge il 3 agosto.

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