Alitalia, incontro decisivo a Palazzo Chigi

Bisogna trovare un intesa entro il Cda di domani

Ancora una corsa contro il tempo per Alitalia che deve trovare una
soluzione condivisa fra governo e sindacati sulla gestione dei circa 3.700 esuberi prima del consiglio di amministrazione della compagnia, convocato per mercoledì prossimo. Dopo il fallimento dell’ultimo tavolo di confronto,
oggi al ministero del Welfare, allargato ad altri attori del trasporto aereo, cioè Assaereo, Assoaeroporti, Enac ed Enav, è dunque il governo che in queste ore sta lavorando per chiudere positivamente la vertenza. E’ stato convocato per le 17 di oggi il tavolo fra governo, azienda, sindacati, Assaereo e Assoaeroporti a Palazzo Chigi, dove è atteso l’accordo finale sugli interventi di sostegno al lavoro per i dipendenti Alitalia e del comparto e, quindi, il
via libera al piano industriale 2005-2008 della compagnia. Non è escluso che si possa lavorare sino all’ultimo minuto disponibile, arrivando a ridosso del consiglio di amministrazione, che potrebbe riunirsi nel pomeriggio del 6 ottobre (l’orario non è stato, infatti, ancora fissato). Sul filo di lana, visto che ormai in cassa non c’è più denaro per andare avanti, il board sarebbe finalmente in grado di dare l’ok definitivo al business plan e, soprattutto, all’accensione del prestito ponte da 400 milioni di euro garantito dallo Stato. Dopo il nulla di fatto al tavolo al Welfare sugli ammortizzatori sociali e il fondo integrativo per i dipendenti di Alitalia e del trasporto aereo, in un incontro definito ”insoddisfacente e che ha lasciato invariate tutte le questioni lasciate aperte la settimana scorsa” dal segretario nazionale del Sult Andrea Cavola, ”una soluzione deve essere trovata a palazzo Chigi – ha detto il responsabile della Uil trasporti, Marco Veneziani – perchè ora tocca al governo dare quello che ha promesso. Ormai non c’è più tempo, e se non troverà una soluzione adeguata la colpa sarà solo dell’esecutivo”. Il segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Solari, ha auspicato che ”si riesca a trovare una soluzione nelle ultime ore”, avvertendo che ”se qualcuno pensa che all’ accordo complessivo, che contempla il rinnovo dei contratti, il
riassetto societario di Alitalia e la regolamentazione dei requisiti sistema, si arrivi mettendo l’ultimo tassello con la semplice estensione degli ammortizzatori sociali ad Alitalia, la Cgil non firmerà”. Al tavolo di confronto odierno, secondo quanto riferito dall’ Ugl, non è stato infatti affrontato il nodo dell’integrazione salariale ai 900 euro (più gli altrettanti contributi figurativi) per i dipendenti che andranno in cassa integrazione,
nè quello delle assunzioni con contratto a tempo determinato che dovrebbero essere fatte dal Gruppo (ad esempio ad Az Airport) nell’arco di durata del piano. Nella riunione al ministero del Welfare sarebbe stato invece quantificato il costo per lo Stato – che arriverebbe fino a 326 milioni di euro – del provvedimento di estensione ad Alitalia degli ammortizzatori sociali. Il calcolo – ha spiegato l’Ugl – sarebbe stato fatto per i circa 3.700 lavoratori in esubero della compagnia, ipotizzando due anni di cassa integrazione più tre anni di mobilità. Tra gli esuberi Alitalia, infatti, ci sarebbero 1.440 lavoratori pensionabili dal 2010, che potrebbero usufruire di questa soluzione. Tra le altre soluzioni ci sarebbe anche quella dei contratti di solidarietà e, in aggiunta o in alternativa, quella della rotazione della cassa integrazione. E mentre scorre il conto alla rovescia sul destino di Alitalia, la Lega nord ha proposto oggi di ”creare una compagnia aerea regionale e rilanciare Malpensa e tutti gli aeroporti della Lombardia. Una compagnia padana – ha spiegato il
capogruppo della Lega Nord nel Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni – non solo nel nome ma anche per capitale, messo in parte, almeno nella fase iniziale, dalla stessa Regione e da altri enti pubblici”. Dichiarazioni che
confermano, secondo il responsabile Trasporti della Margherita Giorgio Pasetto, ”la gestione localistica che il partito del ministro Maroni sta facendo della crisi Alitalia”, e cioè che ”sta facendo di tutto per ostacolare il futuro della compagnia di bandiera, con l’atteggiamento della sua base più che con lo
spirito di un ministro della Repubblica”.

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