Alitalia, Lunardi getta altre ombre sul futuro

Il Ministro conferma che in 5-6 mesi si potrebbe arrivare al crac

”Credo che siamo vicini a questa battuta”. Questa la risposta del ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, alla domanda se siano vere le voci di un crack Alitalia tra cinque-sei mesi. Secondo Lunardi, intervenuto a una puntata della trasmissione
‘Telecamere’, ”è un problema di gestione, ci vuole qualcuno dentro che sappia gestire bene quest’impresa, qualcuno che sappia prendere in mano la situazione, se non è troppo tardi”.
”Siamo in piena emergenza, il male di
Alitalia viene da lontano. In questa situazione – ha proseguito Lunardi – avrei preferito prendere il più grande esperto del settore in Europa o nel mondo per dare una mano, una specie di commissario come nel caso di Bondi per la Parmalat. Ma la
posizione emersa da un discorso collegiale è stata di ridare fiducia ai vertici”. Il ministro ha sottolineato come il percorso di Alitalia sia ”abbastanza delineato: prima un piano industriale che tenesse, condiviso dai sindacati che devono capire cosa significa gestire un’impresa con 22 mila persone,
vedere se ci sono esuberi e accettarli se sono necessari. Invece – ha detto ancora il ministro – non c’è stata chiarezza, i sindacati erano divisi”. Quindi il passo successivo sarebbe stata una ”parziale privatizzazione come chiedevano Air France e Klm per fare l’alleanza. Si tratta come è evidente di un iter chiaro, poi ci vogliono le persone che sappiano attuarlo. Gli attuali vertici sono bravi ma bisognava partire molti anni fa, oggi hanno in mano una patata bollente”. Sempre secondo Lunardi, il problema di Alitalia ”viene da lontano, l’azienda
dovrebbe produrre di più in proporzione al numero di dipendenti e non è così”. Ancora a proposito di alleanze, Lunardi ha osservato che ”se devono sposarsi, le compagnie non accettano società malate quindi, prima bisogna risanare Alitalia la quale soffre soprattutto di un problema di gestione”.

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