Alitalia/2: Bonomi, “tutto è ancora in itinere”

Nuovo appuntamento lunedì con governo e sindacati

Dopo il ‘flop’ della riunione plenaria sulla crisi delle compagnie e del trasporto aereo di martedì, sulla crisi Alitalia si concentra l’interesse diretto del Presidente del Consiglio. Ieri Silvio Berlusconi ha infatti voluto conoscere di persona lo stato di salute della compagnia nonché quello di avanzamento del piano industriale e della trattativa, anche in vista delle scadenze che attendono la compagnia. Il premier ha quindi convocato i vertici dell’azienda in una riunione ai massimi livelli di governo: a Palazzo Chigi,
c’erano infatti, il vicepremier Fini, l’azionista Tremonti, il ministro vigilante Lunardi. La riunione, sui cui contenuti è trapelato ben poco, sarebbe comunque servita per fare il punto della situazione in vista della ripresa della trattativa tra azienda e sindacati fissata per lunedì prossimo. Quella di lunedì, infatti, è una data critica: il confronto, che viaggia ancora in alto mare, riprende quando sarà già sorpassata la data fissata per la prevista data di verifica della trattativa a Palazzo Chigi e, soprattutto, quando saranno ormai formalmente scadute le delibere con le quali il consiglio di amministrazione ha bloccato l’uscita degli esuberi e congelato il blocco degli adeguamento salariali. Tutte le misure con ricaduta sull’occupazione della compagnia sono infatti state bloccate dal board di Alitalia solo fino al 31 gennaio e, se non fosse intervenuto oggi il governo con una sua indicazione in merito, la compagnia si sarebbe ritrovata al tavolo di confronto con i
sindacati senza sapere con quali margini poter trattare. Sui
tempi di slittamento di queste misure e sulla data di
convocazione della verifica di Palazzo Chigi, si saprà qualche cosa di più certo lunedì ma ad oggi sembrerebbe certo che ancora qualche giorno di tempo per trattare alle condizioni di ora ci sarà. ”E’ stato un incontro positivo” si è limitato a dire uscendo dal vertice con il governo l’ amministratore delegato Mengozzi, senza precisare, però, se il governo abbia preso, o meno, impegni concreti sulle misure strutturali richieste dalla compagnia per affrontare la crisi. Anche il presidente Bonomi ha valutato positivamente l’interessamento del governo, definito ”attento e sensibile” alle problematiche dell’azienda. Pure Bonomi ha tuttavia dovuto ammettere che ”in questa fase tutto è ancora in itinere”. Per conoscere le sorti della compagnia, infatti, oltre all’esito della vertenza con i sindacati manca ancora di sapere quale sarà l’iter del decreto di privatizzazione, per il quale tarda ad arrivare anche il parere del Parlamento e, soprattutto, quali saranno le misure del governo per aiutare tutti gli operatori del comparto ad uscire dalla crisi che dal 2001 ha messo in ginocchio il trasporto aereo.

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