Balneari, niente di fatto per i canoni demaniali

Il Sib teme la paralisi del settore e annuncia azioni di protesta

E’ rimasta nuovamente in sospeso la questione della rideterminazione dei canoni demaniali marittimi e gli imprenditori balneari, dopo l’ennesima proroga scaduta lo scorso il 15 dicembre, denunciano nuovamente il disinteresse del governo. “Dopo aver constatato che nel maxi emendamento che ha accompagnato in Senato la conversione in legge del decreto ‘Milleproroghe’, in cui avevamo avuto ampie rassicurazioni che ci sarebbero state indicazioni tali per arrivare ad una soluzione definitiva, dobbiamo, purtroppo, registrare il disinteresse totale al problema”, si legge in un comunicato della Sindacato Italiano Balneri. “Il comparto balneare sara’ alla paralisi – si legge nella nota – in quanto manchera’ la possibilita’ di programmare investimenti finalizzati alla gestione della stagione estiva, con gravi conseguenze sull’offerta dei servizi di spiaggia e una sensibile diminuzione dei livelli occupazionali del settore”. Inoltre, il Comitato Nazionale della categoria (formato da S.I.B., Fipe Confcommercio, F.I.B.A. Confesercenti ed OASI Confartigianato) ha spiegato che “fino a quando non sara’ promulgato il provvedimento di rideterminazione dei canoni, le autorita’ concedenti potranno adeguare i canoni 2006, applicando agli importi versati nell’anno precedente il tasso inflativo del 2,85%, cosi’ come suggerito dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti”. I balneari, infine, hanno annunciato di essere “pronti ad avviare un contenzioso forte e compatto su tutto il territorio per contestare attraverso vie giudiziali ogni e qualsiasi iniziativa diversa o correlata ad un aumento dei canoni superiore a questa percentuale”.

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