Camminatori e visitatori in aumento sui percorsi della Via Francigena alle porte del Giubileo che inizierà l’8 dicembre. Chi si mette in viaggio per un tempo breve, chi invece decide di affrontare tutto il cammino da Canterbury a Roma, oppure spingendosi fino alla Puglia. Sono ormai migliaia.
Inoltre, alcuni dati dimostrano con evidenza l’interesse verso la Francigena, anche attraverso il portale web e gli strumenti social. Gli accessi nell’ultimo mese sul sito www.viefrancigene.org sono registrati in 55.000 visitatori (dei quali 10.000 dall’estero), mentre sul www.visit.viafrancigena.org sono oltre 25.000. A questi si aggiungono i 5.000 legati al sito della Via Francigena nel Sud ed il grande incremento dei contatti che arrivano dai social: facebook (copertura totale mensile oltre 100.000), twitter, intagram. Nel 2014, nello stesso periodo, i dati in generale erano inferiori del 30%, mentre nel 2013 del 55%. Dunque entro il 2015 si potrà raggiungere la soglia di 1 milione di visitatori sul web.
Ma il boom del cammino francigeno è anche legato ad una nuova tendenza sociale che vede nel cammino uno stile di vita che maggiormente ricerca il benessere psico-fisico, la possibilità di riappropriarsi di uno dei beni più preziosi di cui disponiamo: il tempo. Camminare significa anche aprirsi al mondo ed esplorare con occhi nuovi percorsi o territori che magari già conosciamo.
Un altro riferimento ai motivi di rilancio della Francigena è il proliferare della letteratura di viaggio. Un fenomeno in grande crescita che ha visto diffondersi una letteratura legata alla Francigena, dai romanzi alle guide, dai diari di viaggio ai blog culturali, dalle riviste specializzate di settore ad approfondimenti culturali.
“La Francigena – spiega Luca Bruschi, della Direzione progetti AEVF (Associazione Europea Vie Francigene) – in questi ultimi anni sta diventando maggiormente accogliente, sicura, segnalata e si stanno sviluppano le infrastrutture per renderla fruibile. Ed è anche in grado di accendere i riflettori anche su altri importanti itinerari di carattere nazionale o regionale. Si tratta di fasci di cammini che acquistano una forza maggiore quando sono in grado di mettersi in relazione tra di loro. L’Italia potrà davvero trasformarsi in una delle più importanti greenways al mondo e la Francigena, che coinvolge ben 11 regioni, potrà fungere da incubatore per altri itinerari e cammini sia in ambito europeo, come la Via di San Michele che dalla Normandia scende verso la Puglia e la Via Romea, che da Stade arriva fino a Roma congiungendosi sulla Francigena a Montefiascone, sia in ambito nazionale come ad esempio la Via di Francesco, la Via degli Abati o il Cammino di San Colombano.
Affinché si possa concretizzare l’attesa verso un progetto di questa dimensione – aggiunge Bruschi – anche in vista del prossimo Giubileo, dovrà far seguito un adeguato sviluppo delle infrastrutture al fine di rendere perfettamente fruibile il percorso a piedi, in bicicletta e a cavallo, cosi come dovranno essere messe in sicurezza tutte le tratte, creati nuovi punti tappa, ampliata l’offerta legata all’accoglienza. Questo significa mettere la Via Francigena al centro delle politiche nazionali, regionali e locali per la pianificazione e sviluppo strategico territoriale”.