Conferenza Nazionale, perplessi i DS

“Inadeguata e improvvisata”. “Il settore è stato lasciato solo ad affrontare la crisi”

Il timore dei Democratici di sinistra è che la Conferenza nazionale del turismo, organizzata dal
ministero delle Attività produttive il prossimo 27 e 28 settembre a Lamezia Terme, si risolva “in una passerella propagandistica, anche perché la sua preparazione appare del tutto inadeguata e improvvisata”. Una circostanza “preoccupante – hanno spiegato Pierluigi Bersani e Domenico Di Resta, nel corso di una conferenza stampa convocata ieri mattina – viste le prospettive future del comparto e il permanere di una forte fragilità del sistema turistico italiano e di una ‘solitudine’ nella quale il comparto e’ lasciato ad affrontare una situazione di crisi e di difficili sfide competitive sul piano internazionale”. Secondo i Ds, permane “un’ormai inaccettabile contraddizione tra la rilevanza economica e sociale del turismo, che per il suo fatturato – è stato sottolineato – numero di imprese e di occupati, le entrate valutarie, rappresenta uno dei settori trainanti dell’economia e una delle componenti fondamentali dell’attivo valutario del Paese, e la difficoltà ad entrare con le sue complesse problematiche nell’agenda del dibattito politico e dell’azione di governo”. A proposito della conferenza di Lamezia, secondo gli esponenti diessini non sarà sufficiente il lavoro preparatorio e “l’apprezzabile sforzo delle associazioni di categoria, delle Regioni e dei Comuni di fornire contributi positivi alla definizione di una efficace politica per il turismo, che appaiono vanificati dalla scelta di un’organizzazione dei lavori che, per tempi e modalità, appare più funzionale all’ennesima passerella propagandistica del governo di centrodestra che alla costruzione di una sede per un confronto reale e serrato sulle misure strutturali necessarie per dare competitività e forza al turismo italiano, e per l’assunzione di precisi impegni verso il settore”. Un atteggiamento che, secondo la Quercia, è “purtroppo coerente con il disinteresse totale che ha caratterizzato l’iniziativa del centrodestra in materia di turismo, come dimostrato dalla totale assenza dei problemi del comparto nel Dpef 2003-2006 e il consuntivo di un anno di governo che è – hanno rimarcato Bersani e Di Resta – “assolutamente deludente, inversamente proporzionale alle promesse fatte e ai consensi raccolti nel settore”. I Ds chiedono invece che dalla conferenza, “rimettendo al
centro del confronto gli attori del sistema turistico italiano e non le esigenze propagandistiche del governo, vengano segnali chiari di un’inversione di tendenza, l’indicazione di precise linee di sviluppo, a cominciare dal turismo nel Sud, e soprattutto che i segnali vengano tradotti in misure concrete nella legge finanziaria”. Il timore di Bersani, però, rimane che la conferenza si risolva ”in un buco nell’ acqua e non ci sia, neppure in questa situazione, un contatto con la realtà”. Bersani ha poi ironizzato sul fatto che “noi non diciamo che se il mondo non gira, è colpa di Berlusconi. Anche perché, non riteniamo che Berlusconi possa far girare il mondo”. L’ex ministro delle Attività produttive del governo di centrosinistra ha poi osservato che il governo Berlusconi, per il turismo “ha fatto meno di nulla. Dalle politiche dei 100 giorni in poi – ha osservato – non c’è una sola cosa fatta per il turismo”. In particolare, Bersani si riferisce alle misure straordinarie a sostegno del comparto che governi di altri Paesi hanno provveduto ad assumere e alla recente decurtazione dei fondi di cofinanziamento Stato-Regioni. Tra gli argomenti ‘caldi’ del turismo secondo i diessini, la
questione della promozione all’estero dell’Italia turistica, e della “vergognosa situazione dell’Enit”, che continua ad essere limitata a “chiacchiere ad interim”.

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