Enit, bilancio in rosso nel 2002

Togni punta sui nuovi mercati e prevede una ripresa nel 2004

Il turismo italiano chiuderà il bilancio 2002 in rosso, con un calo stimato di alcuni punti percentuali (a ottobre il dato oscilla attorno al 6% ma vi sono concrete speranze di recupero negli ultimi mesi) ben al di sotto peraltro dei cali registrati da altre nazioni, come la Spagna dove la diminuzione stimata è del 10%. La conferma del trend negativo – “ma con segnali di ripresa nel 2003 e un pieno rilancio nel 2004” ha detto il direttore generale dell’Enit Piergiorgio Togni – è venuta a Riva del Garda, in Trentino, dalla prima giornata di TTG Incontri, la maggiore fiera “business to business” a livello europeo con la presenza di 11 mila addetti ai lavori e 230 tour operator di 33 nazioni particolarmente interessati al prodotto Italia. Mille le aziende aziende rappresentate da 635 espositori, con una stima di circa 20 mila presenze. Il dato negativo non appare generalizzato ma segmentato. Ne sono l’esempio il turismo religioso e quello delle crociere, che quest’anno hanno registrato aumenti a due cifre. “L’ incremento è stato del 20% – spiega mons. Liberio Andreatta
amministratore delegato e direttore generale Opera Romana Pellegrinaggi – con incrementi interessanti da Canada, Spagna, America Latina, Messico e Paesi dell’Est. In diminuzione Africa
e Argentina. Attualmente il turismo religioso direttamente gestito da noi interessa circa quattro milioni di persone. Ci attendiamo incrementi in generale dai Paesi Europei ed in particolare dall’Est. Una nuova opportunità sono le Filippine”. Pur significativamente minore rispetto al mercato americano (8 milioni di passeggeri) quello europeo delle crociere (1,2 mln) ha resistito ai contraccolpi dell’11 settembre. “Le navi sono alberghi che fortunatamente si possono spostare – spiega Piero Lanteri, direttore commerciale Italia di Costa Crociere – e quindi le compagnie hanno resistito modificando le proposte. Nel nostro caso la decisione di sostituire le crociere americane
con il Mediterraneo e il Nord Europa è stata premiata con un aumento di passeggeri di circa il 10 per cento. Nel 2002 abbiamo avuto 450mila clienti e puntiamo a raggiungere gli 800mila nel
2004”. Ma è tutto il movimento turistico italiano a puntare su un aumento sostanziale dei turisti per i prossimi anni. “Stime mondiali indicano il raddoppio mondiale entro il 2010 da 600 milioni a un miliardo e 200 milioni – spiega Togni – e il programma triennale dell’Enit punta a far lievitare gli ospiti in Italia da 35 a 50 milioni”. Un programma ambizioso che passa attraverso una razionalizzazione degli interventi e l’apertura di nuovi mercati. “Oggi abbiamo in Italia 45 borse turistiche all’anno, praticamente una alla settimana – chiarisce Togni -, di cui 30 sostenute dall’Enit: un numero forse esagerato che va razionalizzato mirando maggiormente alla qualità delle offerte.
Siamo di fronte ad un turismo non più generico ma a tema”. Si inseriscono in questo contesto alcune alleanze strategiche presentate a TTG. E’ il caso dell’accordo siglato tra ILG – Italian Leisure Group, la maggiore realtà italiana nell’incoming con una stima 2002 di 500mila turisti in ingresso in Italia, e Uniglobe il maggiore network mondiale agenzie di viaggio con 1200 strutture operanti a livello internazionale che – hanno chiarito Luigi Franceschi e Sandro Abeille – proporranno ora uno speciale prodotto chiamato “Destination Italy”. Se già quest’anno in soccorso della bilancia commerciale italiana l’aiuto è arrivato da Spagna, Francia, Benelux, Olanda e Scandinavia per contrastare i cali di Usa, Giappone e Germania, per Togni “il futuro sarà rappresentato da nuove realtà emergenti: Cina, India, Filippine, Malesia, Corea, Sud Africa e, a livello europeo, da Russia, Bielorissia, Ucraina e repubbliche baltiche. In India abbiamo un mercato potenziale di 50 milioni di persone – ha chiarito – e in Cina doppio”. Proprio a TTG sono presenti due dei maggiori tra i 528 tour operator cinesi autorizzati ad operare sui mercati esteri. Secondo Wang Yanguang, general manager del marketing Dep. Di Cyts Head Office, la più grande agenzia di viaggi del Paese quotata alla Borsa di Pechino, con uffici a Hong Kong e Tokyo e 1.000 dipendenti, “nel giro di pochi anni i turisti cinesi in Italia potrebbero raggiungere come numero quello dei turisti provenienti dai principali mercati di riferimento per l’Italia”. Oltre 10 milioni di cinesi ha viaggiato all’estero lo scorso anno; il 70% per vacanza, il 30% per viaggi d’affari, soprattutto in Asia, Corea, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Il movimento turistico per l’Italia è ancora limitato e riguarda, soprattutto, missioni d’affari: “Le difficoltà sono tante, ma siamo fiduciosi, perché l’Italia è al top tra le mete dei cinesi. con il tour delle città d’arte Roma, Venezia e
Firenze. Stiamo studiano nuovi prodotti con il Lago di Garda e le Alpi”. A limitare il traffico è la mancanza del riconoscimento dell’Italia come destinazione turistica. Una lacuna che sta per essere superata.

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