Federturismo, ultimi passaggi per l’inserimento del turismo nel Trattato Costituzionale

Jannotti Pecci, dopo 50 anni di penalizzante esclusione entra nelle politiche dell’Ue

”Le ultime modifiche ai testi del Trattato costituzionale europeo concludono una cinquantennale quanto penalizzante esclusione del turismo dalle competenze
comunitarie ed inaugurano una nuova fase storica di parificazione ed istituzionale integrazione del settore nelle politiche dell’Europa Unita”: a sostenerlo, in una nota, è Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federturismo,
l’organizzazione di settore di Confindustria. Anche il turismo, quindi, ”finalmente potrà contare su misure, programmi ed iniziative dedicate e non più collegate ad altre competenze e quadri di intervento”. ”Ciò – spiega Jannotti Pecci – è il frutto dell’impegno delle rappresentanze dell’industria turistica che si sono battute verso la Convenzione e verso la classe politica e governativa per sostenere il tema e superare l’esclusione inizialmente registrata anche nella formulazione del nuovo Trattato. Come Federturismo, che ha agito di concerto con Confindustria ed UNICE, vogliamo esprimere apprezzamento per la condivisione del Presidente Berlusconi e del Governo italiano e per l’opera della Rappresentanza permanente italiana presso
l’Unione Europea. Ora tutto è affidato alle determinazioni conclusive del Consiglio dei Capi di Stato o di Governo riuniti a Bruxelles, confidando che la attesissima legittimazione istituzionale del turismo trovi conferma ed il testo integrato venga definitivamente approvato”, conclude Jannotti Pecci sottolineando che il turismo si pone come anche come ”industria di pace”, poiché è ”il maggiore vettore di integrazione culturale e di coesione tra i popoli e le nazioni, tanto più accentuato nell’Europa a 25 appena nata”.

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