Nasce il coordinamento per la via Francigena nel Sud per poter arrivare alla certificazione di itinerario culturale europeo. A Roma si sono incontrate le 5 regioni attraversate (Lazio, Campania, Molise, Basilicata e Puglia) e l’Associazione Europea delle Vie Francigene per dare attuazione al protocollo di collaborazione siglato fra le parti.
All’incontro hanno partecipato Aldo Patruno e Paolo Mauro Bruno (regione Puglia), Simone Quilici e Maria Vincenza Zongoli (regione Lazio), Domenico Di Nunzio e Cristian di Paola (regione Molise), Nadia Murolo, Roberto Fiorentino, Barbara Mancusi Barone, Alfonso Buonaiuto (regione Campania), Emanuele Nicoletti (regione Basilicata), Massimo Tedeschi, Luca Bruschi, Silvia Lecci (Associazione Europea Vie Francigene).
Obiettivo comune è la puntuale definizione del tracciato e delle informazioni sul percorso, in primis Vademecum ed Abaco dei cartelli recentemente messi a punto dal coordinamento interregionale con AEVF, e la programmazione del piano di azioni per il triennio 2017-2019 su percorso, segnaletica, infrastrutture, animazione, manutenzione.
Primo punto è la definizione di un tracciato unitario Roma-Santa Maria di Leuca attraverso una apposita analisi come è stato richiesto dall’Istituto Europeo per gli Itinerari Culturali. La certificazione del tratto Roma-Puglia infatti potrà avvenire solo a condizione che siano programmate adeguate azioni infrastrutturali e di animazione da parte delle autorità regionali e locali nell’ambito del Coordinamento per la Via Francigena nel Sud in accordo con AEVF e regioni.
“La definizione condivisa di tale quadro tra Regioni attraversate e AEVF, nel ruolo diréseau porteur della Via Francigena, è presupposto indispensabile per la ratifica dell’estensione della certificazione di ‘Itinerario culturale del Consiglio d’Europa’ alla Via Francigena nel sud da parte dell’organismo assembleare di AEVF. Ratifica che, se il lavoro sarà alacre, potrebbe avvenire entro fine anno”, ha sottolineato il presidente AEVF Tedeschi.