Il Giappone ha introdotto misure rigorosissime di controllo sugli stranieri. Sebbene non sia mai stato bersaglio di attentati dall’estero, il parlamento del Paese nipponico, con la motivazione di un rafforzamento delle misure antiterroristiche, ha approvato una serie di disposizioni tra cui anche il rilevamento delle impronte digitali per tutti i turisti. Le controverse norme che imponevano a tutti i residenti stranieri di lasciare le impronte digitali erano state abolite in Giappone nel 2000: ora sono state reintegrate e ampliate anche ai turisti, compresi i minorenni sopra i 16 anni. Il segretario generale di Amnesty Internazional in Giappone, Makoto Teranaka, ha parlato di una “legge razzista, fatta passare nel nome dell’antiterrorismo in un clima di crescente xenofobia”.