Il rilancio del turismo siciliano passa dalla sinergia Pubblico/Privato

E’ quanto emerso alla convention “Le competenze manageriali per un turismo di qualità

Il settore del turismo in Sicilia si appresta a vivere una svolta importante per le proprie prospettive di sviluppo. Le istituzioni regionali e le aziende private sono pronte a collaborare ed interagire per approvare la legge di riordino del settore, a gran voce richiesta dagli operatori, in modo da far “sbarcare” anche nell’isola quanto contenuto nella legge quadro nazionale n. 135 del 2001. E’ quanto emerso nel corso della giornata conclusiva della convention “Le competenze manageriali per un turismo di qualità” che si è svolta presso l’hotel Excelsior Palace Terme di Acireale, organizzata dal Gruppo d’Imprese Dimsi con il patrocinio della Regione Sicilia, dell’Assessorato alla Formazione ed alle Politiche del Lavoro del Comune di Acireale, di Confindustria, dell’Associazione Italiana Direzione Personale gruppo Campania e che ha avuto come momento principale l’attività formativa del management aziendale, per la prima volta in Sicilia, attraverso la musica, il teatro e la poesia grazie all’intervento del Prof. Franco Amicucci, docente di Sociologia dei processi comunicativi presso la facoltà di Economia dell’Università di Macerata nonché consulente in materia di formazione per Confindustria. “Il turismo, in Sicilia settore traino per l’intera economia, ha bisogno di risposte di elevato valore, soprattutto dal punto di vista della formazione degli operatori del comparto – ha sottolineato Alfio Brischetto, assessore alla Formazione ed alle Politiche del Lavoro del comune di Acireale – è indispensabile un salto di qualità che vada oltre lo stereotipo sole e mare ormai inflazionato. L’ente pubblico, in tal senso, è chiamato a garantire ordine, sicurezza e pulizia per favorire le attività dei privati”. Ed è proprio la sinergia tra pubblico e privato sulla quale si è soffermato Antonino Beninati, presidente della commissione Turismo presso l’Assemblea Regionale Siciliana, nel corso dell’illustrazione dell’iter che sta conducendo all’approvazione delle nuova normativa: “Saranno introdotte nuove metodologie operative e si trasformeranno una serie di enti attualmente esistenti – ha affermato Beninati – la programmazione turistica triennale e la conferenza annuale rappresenteranno due capisaldi della nuova legge, mentre per favorire l’integrazione sul territorio tra pubblico e privato, al fine di rendere efficace ed efficiente l’attività amministrativa, si istituiranno delle agenzie in grado di coordinare e programmare le attività turistiche con il supporto dei Sistemi Turistici Locali così come previsti dall’articolo 5 della legge quadro nazionale”. “E’ fondamentale che l’azione di iniziativa e proposta provenga dal basso, dalle vocazioni dei singoli territori, senza alcuna imposizione dal vertice e, soprattutto, senza chiamare “riforma” dei semplici cambiamenti di denominazione degli enti già esistenti – ha replicato Salvo Zappalà, presidente del Gruppo Dimsi nonchè presidente della sezione Turismo di Assindustria Catania – la commissione “Industria per l’ospitalità”, istituita sei mesi fa in seno a Sicindustria, ha presentato un disegno i legge che tende a non mortificare le peculiarità, le aspirazioni e l’entusiasmo delle diverse realtà imprenditoriali e territoriali, le professionalità oggi esistenti all’interno degli enti pubblici da abolire, invece, andranno riconvertite nell’ambito dei Sistemi Turistici Locali”. Proprio ad Acireale, grazie al consorzio Acireale Hotels, come ha sostenuto il presidente Pietro Foti, si ha un esempio di collaborazione tra imprenditori che in più occasioni hanno proposto iniziative unitarie all’ente pubblico. Il direttore dell’Ente Bilaterale Regionale Turismo Siciliano, Salvatore Scalisi, ha evidenziato come al di là degli aspetti prettamente burocratici è necessario, in via preliminare, fissare i target di clientela che il territorio è in grado di accogliere, creando un prodotto “unico”, non replicabile da parte di altri competitors, un sistema integrato, policentrico e multiprodotto: puntare sulle potenzialità culturali, paesaggistiche e del folklore, attenzionando le figure prosessionali che oggi non esistono ma di cui hanno estremo bisogno le imprese moderne. Scalisi ha parlato di “cura dimagrante da applicare all’apparato regionale, riducendo drasticamente i costi ed applicando il principio di sussidiarietà nelle attività esplicate dai diversi attori pubblici”. “Tra gli obiettivi prioritari delle politiche turistiche regionali vi è certamente quello della destagionalizzazione dell’offerta – ha concluso Angelo Moschetto, segretario della commissione Affari Istituzionali presso l’Ars – il turismo, inoltre, non può non essere coniugato con la formazione, un prodotto di qualità va creato attraverso professionalità e competenze, valorizzando l’apporto dei privati nell’ambito delle scelte effettuate dal settore pubblico”.

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