Iraq, massima allerta all’aeroporto di Fiumicino

Trecento telecamere e controlli rigidi su bagagli e merci per garantire sicurezza

Massima allerta sicurezza all’ aeroporto di Fiumicino. Con l’ausilio di oltre 300 telecamere, le cui riprese sono costantemente seguite dagli addetti del Centro Operativo della Polaria, è stata intensificata la sorveglianza – peraltro già su standard molto elevati dall’attentato alle Twin Towers – sia nelle tre aerostazioni, sia in particolare per i voli cosiddetti a rischio, di compagnie aeree nordamericane, di Israele, mediorientali ed ora anche europee. Divenuti più serrati già dall’inizio dell’anno i controlli sui bagagli, tanto quelli a mano, che quelli di stiva: questi ultimi vengono ora passati ai raggi X al cento per cento e non più a campionatura. Si sono ulteriormente strette anche le maglie ai varchi merci e doganali, mentre è stato predisposto un ulteriore rinforzo dei servizi di prevenzione intorno all’intera area aeroportuale e sulle strade di accesso. A vigilare sulla sicurezza, oltre ai 1.500 uomini di Polaria, carabinieri e finanzieri e del contingente dei ”Granatieri di Sardegna” che si avvale di un centinaio di militari che vigilano sui cosiddetti obiettivi sensibili (depositi di carburante e torre di controllo). A tutti questi si aggiungono i quasi 400 addetti di ADR Security, cui è affidato il controllo
di passeggeri e bagagli prima dell’imbarco, e presidiano i varchi di accesso e l’intero perimetro aeroportuale. Ma è possibile che il Governo decida di incrementare ulteriormente l’organico di forze dell’ordine e militari. Al personale delle compagnie aeree, alcune delle quali dispongono di propri servizi
di sicurezza privata, è stata chiesta la massima collaborazione per segnalare tempestivamente eventuali anomalie documentali e di comportamento da parte di passeggeri. Nelle tre aerostazioni dell’aeroporto di Fiumicino (misure analoghe sono attivate anche in quello di Ciampino), in aggiunta alle pattuglie in borghese ed in divisa, sono ben visibili i tiratori scelti della cosiddetta ‘Squadra Laser’ appostati con armi automatiche a puntamento sulle balconate interne. Per fiutare l’eventuale presenza di esplosivi ci sono i cani Labrador appositamente addestrati, mentre si attende ancora l’ introduzione dei controlli mediante Trace Detector, il modernissimo strumento che, grazie a un sistema di ioni in un campo elettrico, riesce ad individuare anche le minime tracce di esplosivo. Le modifiche che prevedibilmente a breve scadenza subiranno i
voli diretti in Medio Oriente e nell’area interessata al conflitto, all’aeroporto di Fiumicino per il momento non sono ancora state rese note. ”Le nostre direzioni centrali non ci hanno per ora comunicato di predisporre cambiamenti o cancellazioni: aspettiamo l’evolversi della situazione”, riferiscono alcune compagnie aeree come la libanese Mea o la pakistana Pia. Lo stesso vale per altri vettori, quali Turkish Airlines, Royal Jordanian (Giordania), Saudia (Arabia Saudita). I vettori nordamericani, che si avvalgono di personale proprio di sicurezza, hanno serrato i filtri per i propri passeggeri prima dell’imbarco, con rigidi controlli documentali, ai bagagli a mano, domande contenute in un apposito questionario, arrivando ad ispezionare, a campione, anche le scarpe. Analoghi minuziosi dispositivi da parte dell’israeliana El Al. Sono 18 i voli in arrivo dal Medioriente sotto ”osservazione” da parte delle forze di polizia, mentre alcuni decolli di compagnie ”a rischio” sono seguiti in volo anche da un elicottero della
polizia.

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