Italia preferita da oltre 16 milioni di giapponesi nel 2004

Le previsioni presentate alla Bit dal delegato Enit riportano agli anni record

Il mercato turistico giapponese rappresenta da sempre una fetta importante del turismo italiano, e negli ultimi anni anche per lo specifico del mercato siciliano. In base ai dati elaborati dalla Mercury nel Rapporto sul Turismo in Sicilia, emerge che dal 2000 i giapponesi, insieme a inglesi e olandesi, sono i turisti che generano il trend espansivo più deciso, passando dal 3,2% delle presenze nel 2000 al 4,5% del 2001, per un totale di 117.138 arrivi in Sicilia.
Negli ultimi due anni abbiamo assistito a una contrazione dovuta prima all’11 settembre, poi alla crisi economica internazionale e infine alla Sars, ma le previsione elaborate dal delegato Enit, e presentate alla Bit di Milano, parlano di una nuova e decisa crescita che dovrebbe riportare gli arrivi sui livelli del 1999. I primi segnali lo scorso ottobre e novembre e la conferma nel periodo Natale/Capodanno, con un incremento dell’11%.
Per il 2004 sono previsti in Italia 16.500.000 giapponesi (nel 2.000 sono stati 17.818.590, +8,9% sul 1999, nel 2001 16.215.657, -9% sul 2000, nel 2002 16.514.000, +1,8% sul 2001, nel 2003 13.500.000, -18% sul 2002). Il 14% della popolazione (127.320.000) farà un viaggio all’estero, e l’11,78% sceglierà l’Italia. I mesi preferiti sono: aprile, maggio, giugno, ottobre e novembre.
La spesa media per una vacanza si aggira sui 4.000 Euro e i “fedelissimi” vanno dai 45 ai 60 anni. Anche se il boom dei charter, dopo la liberalizzazione del mercato, potrebbe favorire l’abbassamento dei prezzi e di conseguenza dell’età media (nel 2002 52 voli charter per l’Italia, nel 2003 sono stati 70).
Il turista medio giapponese predilige da sempre il patrimonio artistico e culturale delle città d’arte, maggiori e minori, e lo shopping, ma di recente si riscontra grande interesse anche per l’enogastronomia, i corsi di lingua, cucina, disegno e ceramica, le opere liriche, gli eventi della cultura tradizionale popolare, lo sport e l’agriturismo.
Numeri che confermano l’amore dei giapponesi per l’Italia e la Sicilia. Le uniche note dolenti riscontrate dai giapponesi riguardano il rapporto qualità/prezzo degli alberghi e la microcriminalità (frequenti i casi di scambi degli articoli acquistati e poi spediti, o l’alterazione degli importi per gli acquisti con carta di credito).
Considerati i mille motivi di attrattiva, dunque, l’Italia deve mantenere alto l’interesse investendo in comunicazione (opuscoli, pieghevoli e posters in lingua giapponese) e promozione. I viaggi di nozze all’estero, ad esempio, sono un settore molto sviluppato in Giappone e fra le 10 Top destinations, 4 sono italiane (Roma, Venezia, Firenze, Milano). Ma anche settori molto apprezzati, ma poco conosciuti come: Italia dei Borghi, le Strade del Vino, le Città del Vino, le Vie dell’Olio, i Paesi dipinti, i Paesi-Albergo, le dimore storiche e l’intero settore agrituristico. Molte agenzie di viaggio giapponesi, infatti, lamentano la mancanza di una campagna promo-pubblicitaria per il consumatore da parte delle Regioni italiane.

editore:

This website uses cookies.