Nessuna notizia dei 2 turisti sequestrati in Niger

Gli altri 19 hanno deciso di continuare il viaggio secondo la tabella di marcia

Ancora nessuna notizia dei due turisti italiani sequestrati in Niger probabilmente da una banda di predoni. I due che ancora mancano all’appello, il 48enne mantovano Claudio Chiodi ed il 37enne lecchese Ivano De Capitani, non sono stati ocalizzati, né la Farnesina è riuscita a mettersi in contatto con loro. Frattanto, gli altri turisti della comitiva, i 19 rilasciati dopo poche ore, stanno proseguendo il loro viaggio verso il nord e rientreranno in Italia seguendo la loro tabella di marcia. “Hanno deciso di continuare il viaggio nonostante i nostri avvertimenti – ha dichiarato il vice ministro degli esteri Patrizia Sentinelli – a questo punto terremo aperto il canale di contatto per scongiurare rischi più gravi, ma non possiamo davvero fare di più”. Intanto emergono indiscrezioni su come sia stato organizzato il viaggio in quella che la Farnesina considera zona ad altissimo rischio. A portare gli italiani sul posto sarebbe stato un tour operator italiano, ovvero Claudio Chiodi, che organizza escursioni a bordo di land rover tra Libia e paesi limitrofi. Il viaggio che doveva coprire 12.000 chilometri, attraverso Tunisia, Libia, Ciad e Niger, è stato organizzato appoggiandosi a un’agenzia di viaggio libica, la Arkno Tours, specializzata in viaggi avventurosi nel continente africano. Intanto si viene a sapere che già prima del sequestro, lo staff del sito Sahara.it, dove Claudio Chiodi pubblicava il resoconto del viaggio attraverso il deserto della sua comitiva, aveva cercato di contattarlo preoccupato dal racconto che via via faceva. “Quello – scrive uno dei moderatori, nickname Lone Land, nel forum del sito – non è il modo di viaggiare che Sahara.it promulga. E mi riferisco alle mazzette, agli alcolici ed al rispetto delle regole e delle tradizioni dei Paesi che visitiamo”.

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