Palestina, arriva la prima guida turistica

E’ dedicato ai viaggiatori indipendenti che vogliono vedere oltre gli stereotipi e il conflitto

Arriva nelle librerie di Gran Bretagna e Usa la prima guida turistica completamente dedicata alla Palestina. Pochi lo sanno, ma nel Paese che ancora cerca un riconoscimento internazionale, esistono diversi hotel a cinque stelle e vi è pure un Oktoberfest di birra nel villaggio di Taybeh. 
"Palestina da entrambe le parti del muro", di Sarah Irving, è un libro dedicato "ai viaggiatori indipendenti che vogliono vedere oltre gli stereotipi religiosi e etnici e le notizie sul conflitto". 
Nella guida, la Irving dice di voler descrivere "l'incredibile ricchezza storica e le opportunità culturali che la Palestina offre ai viaggiatori e l'importanza politica per chi viene dall'estero di vedere con i propri occhi la situazione palestinese". Un numero crescente di progetti turistici sono stati avviati sia nella Cisgiordania che tra le comunità beduine che vivono in Israele. 
"Ovviamente – afferma ancora la Irving – il maggiore ostacolo alla crescita del turismo in Palestina è il comportamento dello Stato di Israele che impedisce ai viaggiatori di muoversi liberamente".     
Ma ciò non toglie che la Palestina coinvolga profondamente un turista. Tra le tante esperienze da fare "assolutamente", la Irving ne sceglie tre: oltre a 'perdersi' nella medina di Nablus, un viaggiatore non può mancare una colazione fatta di frutta locale, olio d'oliva, timo e pane affumicato Taboun, sulla terrazza di una fantastica piccola guesthouse a Sebastia. Di tutt'altro genere il terzo 'must': "una visita politica ad Hebron, perché è impossibile capire cosa significhino veramente l'occupazione e gli insediamenti ebraici fino a quando non si veda in quel luogo il comportamento oltraggioso dell'esercito israeliano e dei coloni e l'impatto che ha sulla città".

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