Passa da Cral e associazioni un terzo delle vacanze

Il dato è emerso alla quinta Borsa del turismo montano

Un terzo delle vacanze in Italia passa per i Dopolavoro, i Cral, gli Sci club, le associazioni del tempo libero culturali e sportive, cui fa capo in Italia il
32% delle vacanze, più di 1 miliardo di euro di giro d’affari. E’ emerso a Trento, alla Borsa Internazionale del Turismo Montano. Alle contrattazioni (workshop) della quinta edizione della Bitm, in corso in Trentino, gli operatori hanno intercettato questo segmento di domanda turistica. Gli albergatori, i consorzi e gli altri operatori dell’offerta hanno affollato il workshop che si
è tenuto a Levico Terme, contrattando direttamente con un’ottantina di club e associazioni. Per valorizzare la montagna, però, bisogna rilanciare la
”qualità emozionale” del turismo, collegata all’intensità di emozioni vissute e non solo alla, pur necessaria, qualità dell’offerta. Lo ha sostenuto il professor Giorgio Dandola dell’Università di Trento al convegno ”Comunicare la
montagna” organizzato dal Comune di Trento nell’ambito di ”Trento Città alpina del 2004”. Il vero nemico della ”qualità emozionale” per Daidola è il degrado ambientale. Tra le esperienze di sviluppo sostenibile nelle Alpi, messe a confronto nel convegno si segnala la rinaturalizzazione dell’area sciistica Gschwender Horn a Immenstadt (Germania). Ernst Polzer dell’Ufficio Ambiente di Immenstadt ha raccontato che sono stati smantellati gli impianti di risalita e proposta l’escursione tradizionale sulla neve fresca, lo sci alpinismo, un ”turismo che convive col paesaggio e l’economia del territorio”. ”I turisti non ci hanno abbandonato – ha detto Polzer – e hanno apprezzato la scelta”. La soluzione di ”sostenibilità forte” di Immenstadt non è facilmente replicabile se si tiene conto che ”chi manca del prodotto neve arranca economicamente”, come ha spiegato il direttore dell’Osservatorio del turismo della Provincia di Trento, Gianfranco Betta, nell’altro convegno organizzato nell’ambito di Bitm da Italian Leisure Group ”L’evoluzione del mercato della neve nei Paesi europei”. Tuttavia Betta ha sottolineato che l’effetto paese, sentirsi residente tra i residenti, e il tempo dedicato non solo allo sci stanno rendendo più articolata la domanda dei turisti della neve, anche i nuovi del boom dell’Est europeo, e richiedono la fornitura di servizi diversificati per le vacanze.

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