Sardegna, ecco come i turisti aggirano le nuove tasse

I diportisti sfruttano il mare sardo ma attraccano nei porti della Corsica

La tassa sul lusso in Sardegna ha provocato un abbandono della Costa Smeralda a vantaggio delle coste corse. I turisti, infatti, sfruttano il mare sardo mai poi decidono di attraccare nei porti della Corsica. In questo modo aggirano le nuove tasse introdotte dalla Regione su secondo case al mare e sulla soste di aerei e imbarcazioni private. E se molti amministratori e operatori sardi lamentano la difficile situazione, il porto di Bonifacio in Corsica registra un incremento del 15% delle presenze rispetto alla passata stagione. “L’estate non è neanche iniziata – spiega Bernard Mariani, direttore del porto corso – ma l’incremento è evidente, così come le lamentele dei diportisti. La legge sul lusso in Sardegna è molto cara: la stessa barca da noi pagherebbe un terzo per avere gli stessi servizi”. “I diportisti nautici – osserva il sindaco di Santa Teresa – continuano a godere delle bellezze delle nostre acque ma senza portare il più piccolo introito alla nostra economia. Alla fine la distanza non è poi tanta e il mare non è poi tanto diverso. Questo il risultato della legge sul lusso”. Intanto, prima di presentare ricorsi, i sindaci della Gallura attendono un ripensamento della Regione dopo gli ultimi segnali ricevuti.

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