Tre nuovi siti naturalisti italiani sono stati inseriti dall’Unesco nella Lista delle Riserve di Biosfera considerate uniche al mondo. Sono il Delta del Po, delle Alpi di Ledro e Judiciaria, e dell’Appennino Tosco-Emiliano. Salgono così a 13 le riserve italiane iscritte. ”E’ la prima volta che l’Italia riesce ad iscrivere tre siti tutti insieme” sottolinea il curatore dei dossier, Pier Luigi Petrillo.
Soddisfazione è stata espressa da Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco “non solo per la quantità dei siti quanto piuttosto per la loro qualità: infatti non sono paesaggi, ma riserve della biosfera. Quindi un riconoscimento non solo del luogo in sé, ma della qualità della vita in quel luogo, dell’ecosistema che esso esprime. Ma il bello comincia adesso – conclude Puglisi – questi luoghi ora hanno bisogno di una soglia di attenzione da parte degli italiani maggiore rispetto al passato, per poter tenere alto il livello di qualità che ci è stato riconosciuto”.
Secondo la Coldiretti, l’iscrizione dei tre nuovi siti “spinge verso un nuovo record il turismo legato alla natura che, in controtendenza, negli anni della crisi ha fatto registrare un aumento del 9% delle presenze che raggiungono la cifra record di 102 milioni di presenze nel 2014 per un fatturato complessivo di quasi 12 miliardi di euro. Salgono così ad un totale di 13 le riserve italiane iscritte a conferma del grande patrimonio naturalistico di cui dispone l’Italia. Un ottimo biglietto da visita nell’anno dell’Expo considerata anche l’elevata presenza di turisti stranieri interessati al turismo verde”.
Il Delta del Po si trova tra il Veneto e l’Emilia-Romagna; il sito delle Alpi di Ledro e Judiciaria è compreso tra le Dolomiti, il Lago di Ledro, il Lago di Carera e il Lago di Garda, e qui l’agricoltura è la principale fonte di reddito mentre per l’Appennino Tosco-Emiliano, compreso tra la Regione Toscana e l’Emilia-Romagna, l’Unesco evidenzia come questo sito sia unico per aver sviluppato, all’interno di aree protette dal punto di vista ambientale, un turismo enogastronomico basato su prodotti tipici e tradizionali.