È stato presentato in Parlamento il primo Impact Report del Gruppo Alpitour, realizzato in collaborazione con Strategy Innovation, spin-off dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Lo studio ha l’obiettivo di evidenziare e richiamare l’attenzione sul peso e il ruolo del turismo per l’Italia, un business strategico che necessita di essere considerato un’industria centrale per l’economia del Paese.
A due anni dall’inizio dell’emergenza mondiale legata alla pandemia Covid-19, il turismo italiano versa ancora in una condizione complessa: la precarietà della situazione sanitaria, la fragilità dell’economia globale e l’instabilità degli equilibri geopolitici sono fattori che agiscono direttamente sul settore, tra i più duramente colpiti da questa incertezza, che ha eroso il mercato e ha portato lo storico 13% del PIL italiano a una quota molto inferiore, con ingenti perdite di fatturato per le aziende del turismo. Una ricchezza immensa che rischia di accusare nei prossimi anni ulteriori perdite e danni, se non si opererà velocemente un cambio di passo e percezione, in favore di un approccio più consapevole e che riconosca l’industry turistica nella complessità dell’intera filiera, avviando un dialogo che possa portare sostegno e sviluppo all’intero Paese e alle sue realtà imprenditoriali. Da queste riflessioni è nata la volontà del Gruppo Alpitour di avviare uno studio sui propri impatti economici, sociali e ambientali che – seppure riferiti ad un unico player di questa articolata industria – fornisca evidenti informazioni del ruolo che il turismo dovrebbe giocare in Italia.
“Nel corso dell’emergenza degli ultimi due anni, abbiamo ricoperto un ruolo attivo per l’Italia e abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti in nostro potere per sostenere il Paese – ha detto Gabriele Burgio, presidente e ad del Gruppo Alpitour -. Ci siamo a lungo interrogati su come aiutare il settore e la sua ripartenza, come evidenziare le debolezze e le potenzialità di un’industria che vive pericolose contraddizioni e presenta enormi opportunità e talenti. È nata così la volontà di realizzare questo Impact Report che evidenzia in modo chiaro i flussi che muove la nostra azienda e che pensiamo possa essere un utile spunto per avviare delle riflessioni sul ruolo a cui il turismo deve ambire nel nostro Paese”.
L’analisi è durata mesi e ha mappato ogni area del Gruppo, coinvolgendo il Tour Operating, l’Aviation, l’Hotel Management, l’Incoming & i servizi DMC, oltre al Retail attraverso il network di agenzie di viaggio sul territorio nazionale. La ricerca ha preso in esame i principali stakeholders del Gruppo, ossia famiglie, imprese e Stato, riuscendo anche a quantificare gli impatti diretti e indiretti che le azioni e il business generano. I dati si riferiscono al 2019, l’ultimo anno che racconta una fotografia credibile dei trend e della situazione di mercato in condizioni di normalità e crescita.
I risultati hanno evidenziato un valore economico totale distribuito dal Gruppo Alpitour di 3 miliardi, con una ricaduta occupazionale diretta e indiretta su 27.704 persone, per un equivalente di 106 milioni di euro destinati alle famiglie. L’azienda intrattiene, inoltre, rapporti commerciali diretti con 14.762 fornitori, di cui il 79% italiani, e realizza un flusso di 2.8 miliardi in favore delle imprese. Analogamente, per portare avanti il suo business, il Gruppo versa direttamente allo Stato 7 milioni, a cui si aggiungono 44 milioni di euro indiretti, derivanti dall’attività secondaria dei suoi fornitori e partner.
Oltre alla spinta economica per il Paese, il Gruppo ricopre un ruolo attivo nell’ambito della formazione e dell’impegno ambientale e sociale: un compito interpretato con passione e responsabilità da chi rappresenta da 75 anni la prima realtà nazionale per viaggi e vacanze. Oltre 68.000 ore di formazione e 25.870 individui coinvolti in attività a supporto della crescita personale: dal primo dopoguerra ad oggi, il Gruppo indica e segue le evoluzioni del turismo, distribuendo tecnica, sviluppo e innovazione al settore e a chi vi lavora. Un’attenzione che si riflette anche sull’ambiente e sulle sue forme di vita: l’azienda investe ogni anno circa 1.6 milioni di euro in progetti volti alla riduzione dell’impatto ambientale e alla salvaguardia di ecosistemi e biodiversità. Un impegno che ha portato a ricevere nel 2021 il premio “Green Star” dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza come la migliore azienda del settore in ambito sostenibilità.
Uno degli obiettivi dell’Impact Report è anche evidenziare l’importanza economica, culturale e sociale del turismo in Italia, sottolineando gli impulsi allo scambio, all’innovazione, alla crescita personale e professionale di ogni individuo. L’emergenza ha mostrato con chiarezza le debolezze e la frammentazione del settore, che nel 2019 muoveva il 13% del PIL nazionale, occupando 3,5 milioni di persone. Un business che non solo valorizza i simboli e le ricchezze del nostro Paese in tutto il mondo, ma un’industria che deve superare una visione stanca e un approccio parziale per rivestire il reale ruolo strategico del turismo. In quest’ottica è necessario contemplare l’interezza del settore, comprendendo che tutte le forme – turismo domestico, incoming e outgoing – portano valore al Paese. È necessario riconoscere la varietà del comparto, composto da aziende e realtà famigliari, superando però una frammentazione che rischia di essere dispersiva e controproducente al brand Italia.
“L’Italia ha un potenziale immenso – ha commentato Giorgio Palmucci, presidente ENIT – e per questo dobbiamo promuovere un cambio di passo e potere così cogliere tutte le opportunità che avremo per rianimare il turismo. Gli studi indicano che nei prossimi anni cambieranno le abitudini, i trend e i paesi visitati. È, dunque, necessario uscire da una sterile dicotomia tra incoming e outgoing, per comprendere che la ricchezza del turismo risiede nelle sue molteplici forme: nel promuovere il brand Italia all’estero, nell’accogliere al meglio gli stranieri, nell’accompagnare gli italiani a esplorare il mondo con aziende e dipendenti italiani, riconosciuti per esperienza e professionalità”.
La presentazione in Parlamento, riservata alle rappresentanze politiche, è stata organizzata su iniziativa dell’Onorevole Martina Nardi, presidente della 10ª Commissione delle Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati.
“L’Italia non riparte senza turismo e soprattutto senza un buon turismo – ha concluso Martina Nardi, presidente della Commissione Attività produttive della Camera -. Per questo è importante un lavoro come il primo Impact Report del Gruppo Alpitour. Due anni di pandemia prima e gli inevitabili effetti della guerra ucraina oggi cambieranno i flussi turistici in modo forse irreversibile: abbiamo bisogno di idee e di ‘mappe’ per costruire il nuovo turismo”.