Una nuova meta dell’Africa occidentale bussa alle porte delle destinazioni turistiche: la Costa d’Avorio. Si parte dalla bella Abijan, dove merita una visita il museo nazionale per il suo patrimonio artistico, e si prosegue verso l’interno con la capitale amministrativa Yamoussoukro, piena di immensi boulevard, dove l’unica cosa degna di attenzione è la Cattedrale, più grande di San Pietro a Roma, per arrivare attraverso piantagioni di cacao, caffè e alberi della gomma a Man, epicentro delle popolazioni We e Guerè, famosi costruttori di ponti di liane, dove effettuare un’escursione nella foresta per avvistare le scimmie sacre ed osservare una danza di maschere. A seguire le capanne rotonde del popolo Yakuba, affrescate dalle donne con pitture naif, per assistere ad altre danze iniziatiche, così come presso i Malinkè, antichi cacciatori e grandi guaritori, i pastori nomadi Peul con le loro mandrie di zebù, i Senoufo, a cui si debbono i maggiori capolavori dell’arte africana, i Baulè ghanesi dalla rigida gerarchia sociale, i Komian esperti di trance, ed infine gli Agni nelle foreste al confine con il Ghana, dove hanno dato origine ad una ferrea gerarchia.
Apatam Viaggi propone un itinerario di 12 giorni dedicato al contatto con le principali etnie dell’interno della Costa d’Avorio. Unica partenza di gruppo con voli di linea da Roma il 27 dicembre 2017, guide locali di lingua italiana e accompagnatore dall’Italia, pernottamenti in hotel a 2, 3 e 4 stelle con pensione completa, quota da 4.150 euro in doppia tutto compreso.