Dopo Libia e Madagascar, introdotte nel 2007, e il ritorno del Rwanda, Sudan e Angola entrano a far parte della programmazione 2008 di African Explorer. “L’obiettivo di quest’anno – annuncia Alessandro Simonetti, titolare di African Explorer – è quello di portare al successo il Sudan, meta favolosa per gli amanti di culture tribali, qui numerose e affascinanti, distribuite su tutto l’immenso territorio del Paese. L’Angola, invece, è già più conosciuta e senza dubbio sarà uno dei nostri fiori all’occhiello con le sue spiagge di sabbia bianchissima, i parchi naturali incontaminati e la seconda cascata più alta d’Africa. Inoltre, con il coprifuoco del 2002, il Paese è entrato in una nuova era di pace e di stabilità economica e le opportunità per i viaggiatori sono in aumento”.
Novità di programmazione a parte, viene ribadita anche per quest’anno la decisione di chiudere tutte le operazioni charter su Kenya e Tanzania. “Persevero nella convinzione che questo gesto tuteli un prodotto che – commenta Simonetti – le eccessive rotazioni settimanali danneggiano in termini di immagine e qualità”. In previsione dell’estate 2008, andrà ad intensificarsi l’operazione “solo volo” che vede l’aggiornamento costante e in tempo reale sul sito del TO delle disponibilità dei voli di linea, così da fornire all’agente di viaggio la possibilità di rispondere in maniera immediata al cliente. “Con questa iniziativa – spiega Simonetti – ci proponiamo di rendere accessibile il continente a tutti senza l’obbligo di acquisto di un pacchetto completo. E’ un’operazione che va incontro, soprattutto, alle esigenze di un pubblico più giovane, avvezzo ad organizzarsi le vacanze su base fai da te, che ha bisogno di pochi servizi essenziali da parte dell’operatore”. In programma anche alcune iniziative rivolte agli adv: “stiamo pensando di organizzare un educational in Kenya, non appena la situazione si sarà tranquillizzata, per dare l’opportunità agli agenti di conoscere la reale situazione del Paese, meno tesa di quanto dipinto dai media internazionali e italiani e, soprattutto, per rilanciare il Kenya quale meta safari piuttosto che come vacanza mare”.