Polemica sul presunto taglio di 10 treni Intercity che servono nove regioni italiane all'avvio della stagione estiva. A lanciare l'allarme era stato il sottosegretario ai Trasporti e infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo ad un'interpellanza urgente alla Camera. "Trenitalia – aveva detto De Caro – ha comunicato al ministero dei Trasporti la sua intenzione di sospendere l'effettuazione in regime di mercato", cioè senza sovvenzioni pubbliche, di altri dieci Intercity.
Visto l'elevato numero di Regioni servite e la loro strategicità dal punto di vista turistico (sono Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Liguria, Umbria e Campania) e considerate le segnalazioni ricevute sul tema, la polemica era stata immediata. Secondo il Codacons, il destino di questi treni, che verrebbero soppressi senza l'intervento dello Stato che si dovrebbe accollare i costi delle tratte in questione, sarebbe già scritto. E il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un suo intervento per l'Huffington Post aveva rilanciato la sua proposta che prevede l'istituzione di un sovrapprezzo sui biglietti per alta velocità da destinare al finanziamento del trasporto regionale e interregionale. Proposta, tra l'altro, prevista in una legge del 2001 mai attuata.
A placare gli animi ci ha pensato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi: "Non è prevista nessuna sospensione di treni Intercity a giugno. Ho già convocato una riunione con Trenitalia per la prossima settimana. La frequenza dei treni non verrà toccata finché il ministero non completerà, sentite in merito le Regioni, lo studio sul contratto di servizio con Trenitalia".
Precisazione confermata anche dall'ufficio stampa di Trenitalia: "Contrariamente a quanto annunciato, per nessuno dei 10 Intercity 'a mercato', oggetto di un'interrogazione parlamentare, è stata programmata la cancellazione al cambio orario di giugno. Prima di intraprendere nuove iniziative in ordine ai suddetti treni, Trenitalia attenderà gli esiti delle analisi del ministero delle Infrastrutture per valutare, successivamente, assieme alle Regioni interessate, le eventuali azioni conseguenti. A differenza di tutti gli altri treni InterCity che rientrano nel Contratto di Servizio con lo Stato, per i quali la differenza tra costi di esercizio e ricavi da biglietti e abbonamenti è compensata da un apposito corrispettivo, – spiega ancora Trenitalia nel comunicato – i 10 InterCity in questione sono invece effettuati a mercato a totale carico di Trenitalia, che per questi treni ha registrato nel 2013 perdite per quasi 30 milioni di euro l'anno".