Airbus studia come volare di più e sprecare meno emissioni

Eco-decolli, autostrade del cielo, biocarburanti o rimorchiatori per portare aerei al gate

Volare di più e consumare meno emissioni è la prossima sfida dell'aviazione. Il consorzio Airbus ci sta pensando su da tempo e così ha varato una specie di 'think tank' interno per immaginare futuri percorribili e sostenibili. Ed è qui che entra in gioco la visione Smarter Skies. Il cielo intelligente, secondo Airbus, si ottiene usando il coraggio e l'immaginazione, da un lato, e il buon senso dall'altro. Per esempio organizzare delle autostrade d'alta quota – sulle rotte oceaniche – dove 'impacchettare' gli aerei in formazione, come gli stormi d'uccello, per un risparmio energetico del 10% grazie all'aumentata stabilità. E ancora, perché non ipotizzare l'uso di catapulte sulle piste di decollo degli aeroporti (nome in codice: eco-decollo)? Si raggiungerebbero prima le rotte di crociera, i velivoli potrebbero essere disegnati in modo diverso e consumerebbero meno. Senza contare che le piste potrebbero essere a quel punto più corte e occuperebbero meno spazio.  
"I nostri ingegneri vengono costantemente spronati a pensare nuove coraggiose soluzioni per permettere al settore di raggiungere i target che ci siamo prefissati entro il 2050", ha detto Charles Champion, vice presidente esecutivo di Airbus. Bene allora i biocarburanti, sui quali Airbus sta lavorando (promettenti quelli a base di alghe), ma perché non immaginare procedure di atterraggio a motori spenti? Il jet diventa un aliante e il consumo scende. Oppure dei rimorchiatori automatizzati che portino i velivoli ai gate a motori spenti. Soluzioni futuristiche? Non troppo.

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