Cresce il traffico passeggeri nei porti italiani grazie soprattutto al boom del settore crocieristico. Civitavecchia, Napoli e Trieste, sono gli scali che hanno maggiormente tratto vantaggi dal boom delle crociere, il cui traffico è aumentato rispettivamente del 29%, del 17,1% e del 14,2%. L’unico a segnare il passo inverso è invece la Sardegna. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati contenuti nelle note sull’andamento dell’economia predisposte dagli uffici della Banca d’Italia delle singole regioni. In base alla mappa della situazione portuale italiana aggiornata al 2006, cresce a ritmi assai sostenuti (+17,1%) e per il sesto anno consecutivo, il traffico crocerista presso il porto di Napoli che ha raggiunto i 972 mila passeggeri. L’incremento dall’inizio del decennio è stato del 139,6% e ha fatto di Napoli il secondo scalo nazionale, dopo Civitavecchia, per numero di croceristi. A Trieste, grazie alla ripresa dell’attività crocieristica, il numero dei passeggeri è aumentato del 14,2%. Crescita analoga anche per il porto di Civitavecchia (+14,1% a quota 3,6 milioni di persone), sostenuta fra l’altro dall’aumento del traffico crocierista (1,27 milioni di passeggeri), cresciuto del 29%. A fronte di una sostanziale stabilità del comparto dei traghetti, il traffico di crocieristi è sensibilmente aumentato a Genova, mentre è diminuito a Savona. In Toscana traffico passeggeri a +7%. La ripresa dell’attività economica spinge i porti veneti, che vendono crescere il traffico di passeggeri del 6,5%, anche grazie al significativo incremento del settore crocieristico. In Sardegna il traffico marittimo rallenta e nel 2006 scende dell’1,5%. In calo i passeggeri dell’1,5% a 9,9 milioni di persone (10,05 milioni nel 2005). In Sicilia prosegue, invece, nel 2006 la crescita del traffico passeggeri, aumentato dell’8,1%. L’aumento ha riguardato diversi porti dell’isola, ma in particolare lo scalo di Messina (+8,7%).