Diverse compagnie aeree hanno cancellato i voli per Taipei o corretto le rotte a causa delle restrizioni al traffico civile imposte dalle manovre militari cinesi intorno all’isola in risposta alla visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi a Taiwan.
Lo spazio aereo coinvolto è relativamente piccolo, ma il blocco sta ostacolando i viaggi tra il sudest e il nordest asiatico. Korean Air Lines ha dichiarato di aver cancellato i voli tra Seul e Taipei oggi e domani e ritardato quelli di domenica.
Singapore Airlines ha eliminato i collegamenti odierni a causa di “restrizioni dello spazio aereo in evoluzione” e ha dichiarato che continuerà a monitorare la situazione.
Le compagnie nipponiche ANA e Japan Airlines stanno operando i voli per Taipei normalmente, evitando le aree off-limits, così come le rotte per Hong Kong e il sudest asiatico.
Cathay Pacific ha chiarito già ieri che i suoi voli stavano evitando le aree critiche, prevedendo più tempi di percorrenza.
Il servizio di tracciamento del sito FlightRadar24 ha mostrato che le compagnie taiwanesi China Airlines ed EVA Airways stanno ancora volando da e verso l’isola, così come Philippine Airlines e i vettori cargo FedEx e United Parcel Service, pur evitando le aree interessate dalle esercitazioni militari.
Taiwan, insieme alla Cina e a Hong Kong, è tra i pochi luoghi al mondo che richiede la quarantena agli arrivi a causa del Covid-19, innescando una riduzione della domanda di viaggi.
Problemi anche per i vettori vietnamiti che hanno dovuto adeguare le loro rotte verso i Paesi del nordest asiatico e gli Stati Uniti: la Civil Aviation Authority ha detto che sono 118 i voli coinvolti, di cui 36 operati da Vietnam Airlines e il resto da Vietjet Air. In particolare, la percorrenza più lunga di 10-15 minuti per Corea del Sud e Giappone, e di 35 minuti per gli Usa.
Lo spazio aereo coinvolto ha un impatto minore sull’industria aeronautica rispetto a situazioni critiche di sorvolo di Russia, Ucraina, Afghanistan, Corea del Nord, Iraq e Siria.