L’Italia è la prima destinazione crocieristica d’Europa e di tutto il bacino mediterraneo all’interno della crescita esponenziale che sta registrando negli ultimi anni il mercato crocieristico nel Mediterraneo. E’ intervenuto così il presidente della Cemar, Sergio Senesi, in occasione del Seatrade 2007 ad Amburgo. Il trend positivo registrato dai porti italiani negli ultimi anni viene confermato dalle proiezioni dei dati riguardanti il 2008. I passeggeri movimentati saranno, infatti, circa 8.450.000, con una crescita del 10,45% rispetto al 2007 (che si chiuderà a quota 7.650.000). Gli scali nave previsti nei porti italiani saranno 4.415, in crescita rispetto ai 4.350 del 2007: ogni porto, quindi, registrerà un incremento della media dei passeggeri per scalo di oltre 150 unità, passando dai 1.758 passeggeri del 2007 ai 1.913 del 2008. A trainare il mercato crocieristico due fattori chiave: la destagionalizzazione (con un significativo aumento delle unità che restano nel Mediterraneo anche nella stagione invernale) e il gigantismo, la tendenza delle compagnie a commissionare e a portare sul mercato navi sempre più grandi. Così per la prima volta i tre principali porti italiani (Civitavecchia, Venezia e Napoli) assorbiranno quasi il 60% dell’intero traffico nazionale. Con l’aggiunta del porto di Livorno questa percentuale raggiunge anche il 75%. Ma non è tutto rose e fiori. La concentrazione del traffico su questi porti provoca gravi difficoltà sia dal punto di vista operativo che da quello logistico. Secondo Senesi, “la crescita del traffico crocieristico non è stata affiancata in questi anni da una crescita adeguata dei porti".