Rischio di crollo del traffico aereo, dopo l’estate, a causa del caro-greggio. A parlare di questa prospettiva è stato il direttore generale dell’Enac, Silvano Manera, esprimendo preoccupazione perché "molti vettori fermeranno parte delle rispettive flotte, cercando così di aumentare il load factor". Per cercare di ridurre questo calo, l’Enac ha pensato di costituire subito un ‘green team’ con lo scopo di identificare procedure per ridurre il consumo di carburante. In sostanza, si cercheranno tutte le possibilità per avvicinare l’accensione dei motori degli aerei quanto più possibile alla fase del rullaggio (per esempio con il traino da parte di trattori). Per 750mila voli all’anno in Italia ci potrebbe essere un risparmio fra i 30 e i 40 chilogrammi di carburante il cui costo, ha rilevato Manera, incide per il 20% sui costi operativi di una compagnia aerea. L’Enac sta lavorando, inoltre, per evitare che l’Europa perda competitività rispetto ad aree vicine come, ad esempio, gli Emirati Arabi che hanno costi più bassi e meno vincoli a sostegno del settore. Per il presidente dell’Enac, Vito Riggio, "sarà una stagione amara se l’Unione europea non fa qualcosa per ridurre il costo del carburante".