Federmobilità: in 7 anni treno perde 1,2 mld di pax

La quota di passeggeri su rotaia in Italia risulta tra le più basse in Europa: solo il 5,7%

Per dare ai cittadini servizi ferroviari adeguati, in linea con gli standard europei, occorrono risorse economiche certe e un quadro normativo più snello e stabile. Due condizioni che in Italia sono venute a mancare negli ultimi anni, e ora serve un impegno politico responsabile che coinvolga tutti i protagonisti del settore e i livelli di governo della mobilità. E' l'appello lanciato nel Forum sul Treno "Regole, rete e servizi per i cittadini: un'utopia", organizzato da Federmobilità a Roma.
Negli ultimi anni il trasporto ferroviario ha perso la quota più consistente di traffico. Secondo il dossier diffuso durante il Forum, dal 2000 al 2007 la ferrovia ha perso 1,2 miliardi di viaggiatori/km, circa lo 0,3% all'anno, a fronte dello 0,1% del trasporto stradale (9 miliardi di passeggeri), mentre il trasporto aereo ha proseguito a crescere ad un ritmo sostenuto (3,9% annuo). 
La quota di passeggeri su rotaia in Italia risulta tra le più basse in Europa: è intorno al 5,7%, minore della media Ue che è di 7,1% e di paesi come Francia (9,8%), Germania (8,1%) o Gran Bretagna (6,6%). Anche in termini di infrastrutture l'Italia fa registrare una dotazione pro-capite inferiore rispetto a Francia e Germania sia per la rete ferroviaria (283 km per milione di abitanti, contro, rispettivamente, 481 e 412) che per quella autostradale (110 km per milione di abitanti, contro, rispettivamente, 176 e 153). Lo stesso può dirsi per l'Alta velocità: 30 km per milione di abitanti in Francia, 16 in Germania ma, soprattutto, 35 in Spagna. L'Italia, con 13 km per milione di abitanti, sta tuttavia accorciando il gap grazie al completamento delle ultime tratte.

 

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