Il 2008 si concluderà per le Ferrovie dello Stato con un risultato netto “poco più che in pareggio”. Lo ha dichiarato l’ad Mauro Moretti, nel corso di un’audizione al Senato. “Questo è il primo vero utile fatto in maniera concreta, cioè aumentando i ricavi per circa 700 milioni di euro e tagliando i costi per circa 800 milioni. Il mol sarà vicino al miliardo e l’ebit attorno ai 420-430 milioni”, ha affermato Moretti. Nel 2006, primo anno di Moretti alla guida delle FS, le perdite erano state pari a 2.115 milioni mentre nel 2007 il rosso era sceso a 409 milioni. Moretti ha poi messo l’accento sul fardello del debito che le Fs si portano dietro dalle precedenti gestioni. “In termini di bilancio – ha sottolineato – il risultato netto sarebbe positivo per circa 450 milioni se non ci fosse la patata bollente degli oneri sul debito di gruppo che è di circa 9 miliardi di cui 6 che gravano su Trenitalia. Gli interessi annui sul debito sono attorno ai 430 milioni. Un situazione debitoria – ha poi aggiunto, – causata da negligenze interne e da mancati trasferimenti da parte dello Stato”.
Intanto va a gonfie vele l’alta velocità che sulla tratta Roma-Milano, da fine 2008, ha segnato il sorpasso sull’ aereo: 48% la quota di mercato del treno, segue l’aereo al 39%, mentre prima dell’avvento dell’ Av, le quote erano invertite: 52% aereo, treno 32%. Oltre alle gare per i servizi di pulizia, ritardate dai ricorsi, gli altri punti dolenti delle Fs restano i treni pendolari e il rapporto con le amministrazioni regionali, alle quali Moretti ha chiesto per il 2009 di adeguare i canoni per poter mantenere il servizio: 14,5 centesimi per passeggero/chilometro invece degli attuali 11,8. "Le Regioni pagano di più le corriere extraurbane, 15,1 cent passeggero/chilometro – dice Moretti che aggiunge – non è un problema mio dove trovano le risorse, il servizio che ci chiedono è insufficiente rispetto alla domanda soprattutto nelle ore di punta. Per questo i treni pendolari accumulano ritardi".