Fs, Mazzoncini vuole evitare scorporo rete e lavora a piano industriale

Evitare lo scorporo della rete ferroviaria perché indebolirebbe l’intero gruppo Fs. E’ questa la preoccupazione dell’ad Renato Mazzoncini che, in attesa di svelare il suo primo bilancio, che – anticipa – sarà “in crescita significativa”, sta lavorando al Piano industriale.

“Lo scorporo della rete è una delle cose più importanti che stiamo discutendo con il ministero dei Trasporti. Ci sono varie alternative possibili, vedremo se si riesce a non scorporare la rete”, ha detto Mazzoncini a margine di un’audizione alla commissione Trasporti della Camera.

“Quello che mi preoccupa è che lo scorporo della rete, anche affidandola al Demanio, come unico risultato indebolirebbe Fs”, ha detto il manager, spiegando che perderebbe 26 miliardi di patrimonio. La rete infatti vale 26 dei 36 miliardi complessivi del Gruppo e anche se questi 26 miliardi sono “inerti, cioè rendono zero”, permettono a Fs di avere dalle banche bassi tassi di interesse proprio in forza di quel patrimonio totale.

Un’altra cosa che Mazzoncini intende evitare, è che la società che gestisce la rete, Rfi, venga portata fuori dal gruppo: una “cosa assurda” perché significherebbe “uccidere il know how ferroviario”.

In attesa del Piano che vedrà la luce in estate e sarà incentrato su merci e logistica e in cui confluiranno gli eventuali utili, Mazzoncini è concentrato nel “trasformare Fs da azienda di trasporto ferroviario ad un’azienda di mobilità”. In quest’ottica rientra la partecipazione in partite nel trasporto pubblico locale con uno sguardo anche all’estero. 

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