Per risolvere il problema dei pendolari "bisogna comprare altri treni" e per poterlo fare "le tariffe devono arrivare ai livelli minimi europei". Questa la ricetta indicata dall'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, in un'intervista a L'Espresso da oggi in edicola.
"Le tariffe, fissate dalle Regioni e non dalle Ferrovie, da noi sono molto più basse che altrove – spiega Moretti – basterebbe portare la remunerazione del trasporto su rotaia al livello di quello su gomma: da 12,9 a 17,2 centesimi per passeggero-chilometro. Con quei centesimi in più potremmo raddoppiare il piano investimenti da 2 a 4 miliardi. Il contribuente deve fare la sua parte perché se la gente abbandona i mezzi individuali inquinanti e prende il treno le città diventano più vivibili. Perciò se lo Stato – aggiunge – ci mette un altro miliardo arriviamo a cinque. Se si avverasse il mio sogno – conclude Moretti – potremmo comprare mille treni nuovi".
Inoltre, parlando dei concorrenti privati, Moretti ha anche detto che chiunque entra nel mercato ferroviario "deve contribuire, in proporzione, a coprire i costi del servizio in perdita o gestirlo direttamente". Trenitalia fa viaggiare ogni giorno circa 400 treni di lunga percorrenza, di cui circa 100 sono in perdita perché operano su rotte a bassa densità di popolazione, spiega Moretti, precisando che "oggi queste perdite sono compensate dagli utili dell'Alta Velocità: se i nuovi concorrenti entrano solo sui servizi ad elevata redditività, riducono la nostra capacità di compensare le perdite".