Più mano libera sui prezzi dei biglietti, insieme a un calo consistente dell’occupazione con l’uscita “in modo non traumatico” di 9.000 ferrovieri entro il 2011. Drammatica la situazione dei conti, con un ‘rosso’ a oltre 2 miliardi a fine 2006 e anche la rete va snellita e messa in condizioni di essere più funzionale. A tracciare il quadro preoccupante in cui versano le Ferrovie è lo stesso ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, in audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato dove ha illustrato le linee del piano industriale 2007-2011 delle Fs. A proposito della liberalizzazione già avviata nel trasporto ferroviario, Padoa-Schioppa ha precisato che “deve essere controllata”, per evitare che i nuovi operatori si accaparrino le tratte più remunerative, lasciando quelle in perdita del servizio universale sulle spalle del pubblico. Quindi, l’Esecutivo, per “non prendere per oro colato” quello che c’è scritto nel piano, nominerà un advisor per avere una valutazione oggettiva del piano. Ferrovie, stando appunto alle stime contenute nel piano, metterà a segno un risultato netto positivo per 196 milioni di euro solo nel 2009. Nel 2006, tuttavia il ‘profondo rosso’ dell’azienda ha raggiunto i 2.115 milioni di euro, che nel 2007 si ridurranno fino a 696 milioni. A fine piano nel 2011, il risultato netto per Fs sarà positivo per 1.389 milioni di euro.Il margine operativo lordo dovrebbe raggiungere il punto di equilibrio a fine 2007, mentre a fine 2006 è risultato negativo per 650 milioni di euro. Nel 2008, sempre secondo le previsioni di piano, il Mol sarà positivo per 946 milioni di euro e nel 2011 è atteso a quota +2.968 milioni di euro. Anche riguardo al rapporto ricavi-costi operativi, l’equilibrio per Ferrovie è previsto per fine 2007, mentre il saldo positivo (per quasi 950 milioni di euro), è previsto nel 2008. Il trend positivo proseguirà fino al 2011 per raggiungere, nell’anno di fine efficacia del piano, un saldo positivo per oltre 3.000 milioni di euro dei ricavi sui costi operativi.