“Ridondanze” nei posti di lavoro, con “esuberi notevoli”. Rami della rete da tagliare. E “tariffe molto più basse che in altri Paesi: un sistema che va rivisto”. Il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, parla chiaro indicando che per Ferrovie potrebbero essere presto necessarie “scelte difficili ed impopolari”. Ferrovie sta lavorando al piano strategico 2007-2011, indica il ministro, con “uno scambio di idee intenso con il governo”. Sarà definito “nelle prossime settimane”. Padoa-Schioppa indica l’obiettivo: “Ci aspettiamo che le Ferrovie garantiscono il raggiungimento dell’equilibrio finanziario ed il miglioramento del livello dei servizi e delle infrastrutture”. Due le indicazioni emerse più chiaramente. Sul fronte dell’occupazione una accelerazione dell’introduzione del macchinista unico. E sul fronte delle tariffe un ampliamento dei servizi in regime di prezzo libero. “C’é un livello delle tariffe del tutto fuori linea rispetto a quelle di altri Paesi. Sono molto più basse”. E “pesa il congelamento degli scorsi anni”, un “ritardo molto deplorevole”, dice Padoa-Schioppa. Quanto ai ferrovieri, dice il ministro, “se in tutto il mondo i treni possono viaggiare con un macchinista unico, non si capisce perché in Italia ne servano due. Bisogna arrivare a questa soluzione”. Parole che destano “viva preoccupazione” per la Cisl, “preoccupazione ed incertezzà” per la Uil. “Non servono i tagli al personale ma serve un piano industriale e di sviluppo serio”, commenta il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. Tutti chiedono al governo di aprire un confronto. Mentre è immediato il no dei consumatori al rischio di aumenti delle tariffe.