Il 2010 è cominciato con un forte slancio il che dimostra che la gente sta tornando a volare. Lo ha detto il direttore generale e amministratore delegato della Iata, Giovanni Bisignani, che stima una crescita del traffico passeggeri del 5,6% (in miglioramento rispetto alla precedente previsione fatta nel dicembre scorso di crescita del 4,5%) mentre le previsioni di perdita per il 2010 sono state dimezzate a 2,8 miliardi di dollari. Bisignani ha spiegato che nonostante la ripresa l'industria resta ancora in rosso. I ricavi per il 2010 sono stimati in crescita a 522 miliardi di dollari, 44 miliardi più della precedente stima. I miglioramenti sono sostenuti dalla ripresa economica nei mercati emergenti Asia-Pacifico e America Latina, i cui vettori in gennaio hanno fatto registrare incrementi nella domanda di passeggeri sul mercato internazionale rispettivamente del 6,5% e dell'11%. Nello stesso mese, Nord America ed Europa restano indietro nella domanda di trasporto internazionale passeggeri, con incrementi rispettivamente del 2,1% e del 3,1%.
"Il quadro che ci si presenta è a due velocità – ha osservato Bisignani – Asia e America latina stanno trainando la ripresa. I mercati internazionali più deboli sono quello nord-atlantico e intra-europeo, che stanno registrando una contrazione costante sin dalla metà del 2008. Possiamo essere ottimisti, ma con cautela – ha concluso Bisignani – Rimangono margini significativi di rischio. Il petrolio rimane un'incognita, la sovracapacità è ancora un pericolo e i costi devono essere mantenuti sotto controllo, sia per quanto riguarda il lavoro sia la catena valoriale".