Il Recovery plan guarda al trasporto: 25 mld per treni veloci e restyling 48 stazioni

Dimezzare i tempi per il via libera ai progetti e tagliare le ore di viaggio da Nord a Sud ma anche da Est a Ovest dell’Italia, per trasferire su ferro fino al 10% dei passeggeri e il 30% delle merci: sono gli obiettivi della missione Infrastrutture del Recovery Plan per le quali, secondo quanto si legge nella bozza, vengono stanziati circa 25 miliardi. Per costruire nei prossimi 5 anni “un sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile” si guarda all’Alta velocità ma anche alle ferrovie regionali, all’aumento delle capacità dei principali nodi ferroviari in 12 aree metropolitane e al restyling di 48 stazioni.

Previsti anche una serie di interventi a supporto della logistica e del sistema aereo che portano il finanziamento complessivo della missione 3 a 25,33 miliardi. Tra le riforme che accompagnano la missione l’accelerazione dell’iter per l’approvazione del contratto di programma di Rfi e la riduzione da 11 a 6 mesi del tempo complessivo per l’iter di approvazione dei progetti.

Per le linee passeggeri e merci si punta all’incremento della capacità “lungo gli assi prioritari del Paese Nord-Sud ed Est-Ovest, per favorire la connettività del territorio ed il passaggio del traffico da gomma a ferro sulle lunghe percorrenze”. In particolare “si estenderà l’Alta Velocità al Sud, con la conclusione della direttrice Napoli-Bari, l’avanzamento ulteriore della Palermo-Catania-Messina e i primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza Battipaglia”. Così a fine piano si potrà andare da Napoli a Bari e da Palermo a Catania in 2 ore mentre sulla tratta Romsa-Reggio Calabria il tempo di percorrenza sarà ridotto di 60 minuti , con un recupero fino a 40 minuti sui lotti prioritari della tratta Salerno-Battipaglia-Paola; inoltre, ci sarà un miglioramento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci, in particolare per il porto di Gioia Tauro.

Nel Nord del Paese “si potenzieranno le tratte ferroviarie Milano-Venezia, Verona-Brennero e Liguria-Alpi, migliorando i collegamenti delle aree a nord delle Alpi con i porti di Genova e Trieste per servire i traffici oceanici; nel Centro del paese si rafforzeranno due assi EstOvest (Roma-Pescara, con un risparmio di 80 minuti e Orte-Falconara, oltre alla Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia) riducendo significativamente i tempi di percorrenza ed aumentando le capacità ; verrà potenziata altresì la velocizzazione della linea tirrenica e adriatica da nord a sud, secondo il principio “più tecnologia e meno cemento”.

Previsto anche l’adeguamento di alcune linee regionali (Canavesana, Torino-Ceres, Bari-Bitritto, Rosarno-San Ferdinando, Sansepolcro-Terni, Benevento-Cancello, rete gestita da FSE) agli standard tecnici della rete nazionale, sia dal punto di vista infrastrutturale che tecnologico di sicurezza.

Quanto alle stazioni del Mezzogiorno, si prevedono interventi di riqualificazione su 8 stazioni di nodi urbani e linee metropolitane, 30 stazioni di importanza strategica dal punto di vista trasportistico e/o turistico, descritte come stazioni del circuito Easy&Smart, tra cui, ad esempio, Chieti, Potenza Centrale, Lamezia Terme, Torre del Greco, Termoli, Foggia, Oristano e Palermo Notarbartolo e su 10 stazioni medio-piccole per migliorarne accessibilità e attrattività.

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